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Nainggolan-Dembélé, parte tutto da Anversa: la storia degli amici per la pelle

Marco Astori

Padre indonesiano uno, padre maliano l’altro, Radja e Mousa sono cresciuti a una decina di chilometri di distanza. Radja, classe 1988, ha vissuto un’infanzia dura. Papà Marianus lasciò la famiglia quando lui e Rania erano bambini: soffocato dai debiti di gioco, tornò in Indonesia. Toccò a mamma Lizy, morta di cancro nel 2010, fare di tutto e di più (ovvero tre lavori) per tenere il Ninja fuori dai guai. Mousa, classe 1987, figlio di Tilly e di Yaya, che negli Anni 70 arrivò in Europa dal Mali e alla fine svoltò creando una società di import-export, ha avuto più fortuna. Merito anche di nonna Maria, pioniera del calcio femminile in Belgio, che ha seguito la sua carriera da sempre, da tifosa numero uno. Le strade di Radja e Mousa si sono incrociate nel Germinal-Beerschot, club ora fallito che ha battezzato anche le altre star del multietnico Belgio Vermaelen, Vertonghen, Alderweireld. E là sono nate un’amicizia vera e una stima reciproca non comune, che adesso all’Inter potrebbero vivere un nuovo, intrigante capitolo.

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