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Mandare giu' il rospo e' difficile. Radja Nainggolan ci prova ma non ci riesce e lo ammette in un'intervista rilasciata durante il programma Vier della tv belga "Gert Late Night". "Non andare al Mondiale e' qualcosa che sto ancora elaborando, non e' facile anche perche' mi rivedo negli spot pubblicitari - ha dichiarato il centropcampista della Roma - e fa male, pero' cerco di prenderla positivamente, mi sforzo di pensare che avro' tre settimane di vacanze in piu'".
Non basta, soprattutto non e' sufficiente per ridurre il comprensibile rancore nei confronti del ct del Belgio, Roberto Martinez.
"Quando e' venuto a Roma per incontrarmi ho capito che cercava una scusa per non convocarmi, mi diceva che sono un giocatore fantastico, ma che non mi avrebbe potuto dare il ruolo che ho nella mia squadra di club, sosteneva di non avere ancora deciso, ma per me era chiaro che non mi avrebbe convocato", spiega Nainggolan che non vuole sentir parlare di esclusione per motivi tattici.
"Gioco in Italia da anni, il campionato piu' tattico d'Europa e anche in Nazionale ho fatto il mio, eppure dopo l'amichevole con la Spagna sono stato escluso", le parole del centrocampista giallorosso che ne ha anche per chi ritiene che la sua sia un'esclusione per motivi comportamentali. "Capisco che bisogna essere un esempio per i giovani, ma faccio il calciatore, non l'educatore o l'insegnante, secondo me bisognerebbe valutare le prestazioni, il verdetto del campo, non quello che succede all'esterno".
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