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Nainggolan, Salah e Dzeko: l’Inter contro tre suoi obiettivi. L’anno scorso..

Chissà come finirebbe Inter-Roma se quei tre giocassero dall’altra parte?

Riccardo Fusato

Chissà come finirebbe Inter-Roma se quei tre giocassero dall’altra parte? I tre in questione si chiamano Radja Nainggolan, Mohamed Salah ed Edin Dzeko, tutti in epoche diverse accostati alla formazione nerazzurra e adesso punti di forza di quella di Spalletti. Domani sera saranno loro tre i più temibili per i tifosi interisti che sarebbero diventati pazzi per la grinta del belga, le volate dell’egiziano e la vena realizzativa dell’ex City. Radja è stato vicino all’Inter in due occasioni. Nel 2015 quando la Roma stava trattando, tra molte difficoltà, l’acquisto della seconda metà del cartellino con il club di Giulini. Con la “scusa” di un week end di vacanza insieme alla moglie, il ds Ausilio a inizio giugno volò in Sardegna per incontrarsi con Giulini e Capozzucca: l’Inter propose il prestito di due giovani più 20 milioni per ottenere la metà rossoblù, con il Cagliari che avrebbe dirottato la cifra per strappare alla Roma l’altro 50%. L’operazione era difficile e non si concretizzò perché Sabatini alzò la sua proposta fino a pareggiare quella dell’Inter e il giocatore, di origini indonesiane e per questo parecchio apprezzato dal presidente Thohir, rimase a Roma, mentre Fassone e Ausilio si gettarono su Kondogbia.  A quella estate risale anche il corteggiamento all’egiziano che aveva rotto con la Fiorentina. Mancini stravedeva per la sua velocità e lo aveva messo al primo posto nell’elenco dei rinforzi per la fascia, ma la questione legale tra i viola e il Chelsea, proprietario del cartellino, frenò i dirigenti di corso Vittorio Emanuele che temettero di andare incontro a una battaglia nelle aule di tribunale. Ci furono anche dei botta e risposta piuttosto animati tra i due club, poi però l’Inter lasciò che Salah si accasasse alla Roma, soddisfatta del via libera. Il mancato matrimonio con Dzeko invece risale alla scorsa estate. Mancini nonostante fosse in bilico rifletteva su cosa fare in caso di partenza di Icardi, agitato per la vicenda del rinnovo del contratto e corteggiato dal Napoli. Il tecnico di Jesi aveva dagli anni al City un debole per il bosniaco reduce da una stagione complicata nella Capitale e aveva dato il via libera per portarlo sotto la Madonnina qualora l’offerta Di Laurentiis per Icardi fosse stata irrinunciabile. In realtà Ausilio non ricevette mai una proposta indecente, la Roma si tenne stretta Dzeko e Mancini a inizio agosto aveva già fatto le valige. Edin domani sera sarà il pericolo numero uno sulle palle alte e, se segnerà lui o uno tra Salah e Nainggolan, in molti tra gli interisti si domanderanno cosa sarebbe potuto succedere se avessero indossato la “loro” maglia.

(Corriere dello Sport)

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