Ieri in conferenza stampa Luciano Spalletti ha voluto smorzare le pressioni attorno a Radja Nainggolan, spiegando come le sorti dell'Inter non possano dipendere da un singolo. Ma la Gazzetta dello Sport spiega invece come le cose stiano diversamente e quanto l'ex giallorosso sia determinante per i nerazzurri.
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Nainggolan, Spalletti distoglie le attenzioni, ma la verità è un’altra
Il centrocampista belga è determinante per lo sviluppo del gioco del tecnico toscano
"“Luciano ha tirato un po’ il freno a mano, forse per non caricare troppo le spalle comunque larghissime del 30enne belga.«Radja per noi è importante ma non si può mai dipendere da un solo giocatore quando si vuole essere una squadra forte – ha spiegato l’allenatore in conferenza stampa ad Appiano –. Con questa rosa qua io i giocatori li voglio far girare, voglio avere sempre forze fresche. Lui però ci dà le vampate, l’aggressività, la velocità di idee e di sviluppo dell’azione, la forza d’urto, tutte qualità che l’anno scorso non abbiamo trovato in tanti nostri uomini. Ma questa squadra deve essere forte anche quando non ci sono certi giocatori, anche quando manca uno di cui si parla tanto come Radja». La verità è che l’Inter, soprattutto l’Inter vista a Reggio Emilia nella sconfitta contro il Sassuolo e nel pessimo secondo tempo di San Siro contro il Toro, ha tanto bisogno dei colpi di Radja. Degli appena 100 minuti giocati nel suo precampionato si è quasi persa traccia: a Lugano all’ex Roma era bastato giocare al piccolo trotto dentro il suo mondo ideale, ovvero il 4-2-3-1; a Sion si è fatto male quasi subito”.
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