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Napoli, De Laurentiis: “Costruiamo gli stadi per farceli distruggere? Serve un freno”

De Laurentiis
Le parole del presidente azzurro a proposito di un tema che sta molto a cuore a diversi club tra mille difficoltà

Daniele Vitiello

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, presente all'evento "Le fusioni e le acquisizioni in Italia, i grandi investitori, le aree interessate e i protagonisti del settore", ha parlato anche del tema stadi. La questione si collega totalmente con quanto accaduto negli ultimi giorni a Napoli e in particolar modo durante la gara tra gli azzurri e il Milan.

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Queste le parole di De Laurentiis: "Siamo indietro all'Inghilterra anni luce e anche rispetto a Germania e Spagna. Mi dispiace dirlo ma siamo il Paese più bello del mondo ma anche quello più violento, con Mafia, 'Ndrangheta, Sacra Corona Unita e Camorra. Questo non aiuta. Ho parlato della Legge della Thatcher, che fu anche contestata. Gli altri ci hanno poi rimesso le mani, visto che la prima legge è del 1985 e nel 1991 è stata aggiustata sulle modalità di frequentazione degli stadi. Quando parliamo della costruzione dei nuovi impianti ci dobbiamo chiedere per chi li costruiamo.

Chi ci protegge? Li dobbiamo fare per farceli distruggere? Anni fa fu lanciato un motorino a San Siro. Dobbiamo mettere un freno. Ieri al CONI c'era un signore che illustrava la facilità nel costruire gli stadi, ma non è vero. Questo è il Paese della Corte dei Conti e delle Sovrintendenze. Se i Comuni non mettono soldi negli stadi perché non lo cedono alle società per un euro, che garantirebbero gli investimenti.

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