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Natalino: “Diventerò osservatore per aiutare i ragazzi del Sud a far carriera…”

Felice Natalino parteciperà allo stage per osservatori organizzato dal Roi Italia per lunedì 9 dicembre a Cava de’ Tirreni, all’Holiday Inn. La conferma è giunta proprio dall’interessato che, in tanti lo sanno, si è ritirato...

Francesco Parrone

Felice Natalino parteciperà allo stage per osservatori organizzato dal Roi Italia per lunedì 9 dicembre a Cava de' Tirreni, all'Holiday Inn. La conferma è giunta proprio dall'interessato che, in tanti lo sanno, si è ritirato dal calcio giocato quest'anno all'età di 21 anni a causa di un'aritmia. Natalino si augura di rimanere nel mondo del calcio anche con mansioni più importanti, come allenatore o come osservatore, intanto parteciperà a questo corso e porta avanti gli studi di Giurisprudenza per poi giungere al conseguimento della laurea. Queste le dichiarazioni di Natalino rese a TuttoMercatoWeb.com:

"Ovviamente tutti sanno la mia storia, e si tratta di un'opportunità per rimanere comunque nell'ambiente - spiega Natalino - Adesso sono ancora un ragazzo, sto svolgendo gli studi, ma partecipare a questi stage è importante".

Sappiamo che sta gestendo la scuola calcio con suo padre, come si sta trovando in questa nuova esperienza?

"Anche quella è un'esperienza che può essere utile nel mio piccolo, sto dando una mano a molti ragazzi specialmente qui in Calabria. Voglio solo far capire che, allo stesso modo con cui ce l'ho fatta io, ce la può fare chiunque. Anche se devo dire che le strutture in Calabria non sono proprio il massimo dell'agibilità, ma vale per buona parte del Sud forse. Comunque bisogna fare sacrifici e se un ragazzo è bravo e ha la voglia di fare, nessun traguardo può essergli precluso".

La sua storia ha commosso tutto il Paese, ma i contatti tra lei e l'Inter non sono stati mai interrotti: ci si vede come osservatore proprio per la società che l'ha lanciata?

"Certo. Sarebbe il massimo. Comunque sono ancora giovane, e il mio sogno sarebbe quello di poter tornare in quegli ambiti, non come giocatore, ma sotto altre forme. Per fare l'allenatore credo che comunque occorra molta più esperienza".

Aveva mai considerato l'ipotesi di giocare in un campionato estero, per non perdere l'attività agonistica?

"Sì, ci avevo pensato. L'idea era quella prima che mi sentissi male, ma dopo quello che è accaduto ho rivalutato bene la cosa. Ho detto che avrei fatto una scelta del genere solo se i medici mi avessero dato il cento per cento della sicurezza, ma dato che questo non c'è stato, penso che se fossi andato a fare una visita medica all'estero l'avrei anche superata, dato che non sto avendo più problemi di aritmia. Comunque il rischio c'è ed è pericoloso continuare. Dopo quello che ho passato in quei venti giorni a febbraio ho rivalutato la cosa".

Comunque in famiglia c'è la soddisfazione perché Alessandro Bernardi, che è suo cugino, gioca da professionista. Contento?

"Sì, gioca nella Ternana. La soddisfazione c'era da prima: siamo contenti per Alessandro ovviamente".

Lunedì lei onorerà il corso del Roi Italia con la sua presenza?

"L'onore è tutto mio in verità, perché comunque sono ancora giovane. È sempre una forma in più per poter continuare a rimanere nell'ambiente".

Sarà a Cava come allievo o come relatore?

"Come allievo".