Come l'hai presa all'inizio?
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Natalino: “Io fortunato e sfortunato, ringrazio l’Inter. Quando ho saputo del mio problema…”
"Non l'ho saputo di colpo quindi diciamo che mi ero preparato perché mi bloccarono alle visite mediche e poi iniziai a fare diversi accertamenti. E' stato un calvario di circa un anno tra studi elettrofisiologici, prove sotto sforzo ecc... Diciamo che piano piano ho iniziato a capire che non avrei più potuto giocare, anche se non ero mai stato male fino a quel 2012. Nel 2013 ho avuto la mia prima crisi: dal maggio al febbraio dell'anno dopo sono stato fermo a fare controlli. Ringraziamenti? A tutti. Ai medici in primis che mi hanno salvato la vita e all'Inter che mi ha sempre sostenuto e adesso mi ha dato questa grande opportunità di ricominciare. Ringrazio Ausilio e tutte le persone dello staff che mi hanno voluto veramente bene. Sono il più giovane di tutti che fa questo mestiere: credono in me e sono contentissimo di questo".
Il messaggio che ricordi con più piacere?
"E' successa una cosa particolare. Misi io un messaggio su twitter con la foto insieme a Samuel Eto'o, senza pensare alle conseguenze. Dopo è successo un macello, tantissime chiamate, tra le quali quella del direttore che mi chiedeva spiegazioni. Sapevo che non potevo più giocare, era inutile nascondersi, e quel messaggio è nato così, spontaneo. Dopo sono arrivati tantissimi incoraggiamenti, tutti mi hanno ricoperto di affetto, compagni, avversari, amici, sconosciuti: è stato bellissimo".
Quali tra le giovani promesse ti piacciono di più?
"Per fortuna sono tante, non solo nell'Inter ma in tutte le società e bisogna dargli fiducia. In Italia il talento c'è, poi dopo manca altro. Alcuni ragazzi sono quasi pronti, altri vanno seguiti e sostenuti. L'Inter penso che sia da esempio perché ha sempre sfornato tanti talenti, poi penso all'Atalanta: sono modelli da seguire".
Hai mai pensato a cosa sarebbe potuto accadere senza l'aritmia asintomatica?
"Certamente sì. Ho 25 anni e a quest'ora sarei al top della forma e ogni tanto sogno anche ad occhi aperti. Scene con la maglia dell'Inter, magari in Champions, a giocare contro i grandi campioni e nei grandi 'teatri' del calcio. Adesso al futuro chiedo la serenità, la salute e la possibilità di ricambiare l'Inter per tutto quello che ha fatto per me".
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