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Natalino: “Sogno di fare l’osservatore per l’Inter. Ne parlerò con la società …”

28 novembre 2010, sulla panchina dell’Inter c’è Rafa Benitez. E durante la partita che i nerazzurri giocano contro il Parma, entra in campo un giovane di belle speranze, lanciato dal tecnico di spagnolo. Tanti complimenti, poi la...

Francesco Parrone

28 novembre 2010, sulla panchina dell'Inter c'è Rafa Benitez. E durante la partita che i nerazzurri giocano contro il Parma, entra in campo un giovane di belle speranze, lanciato dal tecnico di spagnolo. Tanti complimenti, poi la cessione al Verona per fare esperienza e maturare. Poi ancora il Crotone, la squadra dove è cresciuto. E poi... stop con il calcio. Felice Natalino non può giocare, ha un problema al cuore. Classe '92, giovane, italiano e di talento, Natalino ha dovuto appendere le scarpette al chiodo. "Ogni tanto ci penso, ma alla fine meno male che sono qui a raccontare certe cose. La vita va avanti", dice il giovane ex difensore a TuttoMercatoWeb.com.

E adesso cosa fa?"Do una mano alla scuola calcio di mio padre. E intanto studio giurisprudenza".

Ha ancora un anno di contratto con l'Inter, comunque."Vero. Mi piacerebbe restare nel mondo del calcio. Magari come osservatore, proprio all'Inter".

Ne ha già parlato con la società?"Sì, ma ne parleremo ancora più avanti".

Il suo modello da dirigente?"Piero Ausilio, un grande. Si è fatto da solo e adesso avete visto dov'è?".

Perché studia giurisprudenza?"Anche nell'ottica di poter fare il procuratore. Non nascondo che mi piacerebbe".

Se le dico Rafa Benitez?"Un grande allenatore. Una grande persona. Con lui ho esordito. Mi ha dato tanto, davvero".

Stasera c'è Verona-Inter."Il Verona sta facendo grandi cose, ogni partita è una finale. Poi il Bentegodi pieno è davvero uno spettacolo, ma...".

Ma?"Sono interista. Tifo Inter".

Segue il calcio calabrese?"Sì, certo. E sta facendo grandi cose il Crotone, sono contento. Ci sono giocatori che stanno facendo davvero bene. Penso a Crisetig, mio ex compagno. Una pedina importante per il Crotone, fondamentale".

Alla Reggina invece l'esordio del giovane Coppolaro."Bisogna andarci piano, sempre. A volte l'esordio da giovani può essere un bene, altre volte meno".

Calabrese come lei, Luca Garritano, a Cesena, trova spazio a fasi alterne."Luca è bravo, ha delle qualità. Bisogna saper aspettare i momenti".

Come lei aspetta il suo, per tornare nel calcio in altre vesti."Ne riparleremo più avanti con l'Inter. Ma è una cosa che mi piace. Intanto penso alla scuola calcio, studio giurisprudenza. E un giorno mi piacerebbe anche fare l'allenatore, ma ancora sono troppo giovane. La mia strada potrebbe essere quella dell'osservatore".