L'ex attaccante della Juventus e della Nazionale campione del Mondo Vincenzo Iaquinta è stato condannato a due anni nel processo di 'Ndrangheta Aemilia. Per lui la Dda aveva chiesto sei anni, per reati di armi. Il padre dell'ex calciatore, Giuseppe Iaquinta, accusato di associazione mafiosa, è stato condannato invece a 19 anni. Padre e figlio se ne sono andati dall'aula del tribunale di Reggio Emilia urlando "vergogna, ridicoli" mentre è ancora in corso la lettura del dispositivo. "Il nome 'ndrangheta non sappiamo neanche cosa sia nella nostra famiglia - ha commentato Iaquinta -. Non è possibile. Andremo avanti. Mi hanno rovinato la vita sul niente perché sono calabrese, perché sono di Cutro. Io ho vinto un Mondiale e sono orgoglioso di essere calabrese. Noi non abbiamo fatto niente perché con la 'ndrangheta non c'entriamo niente. Sto soffrendo come un cane per la mia famiglia e i miei bambini senza aver fatto niente".
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L'ex giocatore della Juve e della Nazionale condannato a due anni nel processo di 'Ndrangheta Aemilia
(Ansa)
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