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Nebuloni: “No a rivoluzione, ma innesti mirati. Mancini voleva Touré perché…”

Sabine Bertagna

C'è un motivo per cui Roberto Mancini voleva, già l'anno scorso, Yaya Touré. Un giocatore forte, ma soprattutto un trascinatore capace di far crescere i compagni intorno a lui.

A Sky si interrogano sul progetto Inter, sempre che Roberto Mancini rimanga in nerazzurro: "Non ci sarà bisogno di una rivoluzione perché non la puoi fare tutti gli anni. I giocatori non da Inter sono andati via, ne sono arrivati di nuovi. C'è sicuramente una base. Ci vuole ancora qualche innesto mirato, giocatori che non sentono la pressione e che sono di personalità. Quando l'Inter è attesa da un piccolo step in più crolla sempre. Non è un caso. E' la cosa principale sulla quale lavora Mancini. Servirebbe un Yaya Touré che oltre ad essere forte lui di per sé è trascinante e sa far crescere chi ci gioca a fianco. Sono elementi che costano e l'Inter non ha l'appeal di una squadra che gioca la Champions League e non Ausilio ha un portafoglio così ricco." 

Terzo posto un'utopia? "Se non si suicidano là davanti vedo la Champions League impossibile soprattutto per gli alti e bassi dell'Inter. Che rischia di scivolare ancora su qualche buccia di banana. Non ha un campionato proibitivo. Ma non è ancora evidentemente una grande squadra." 

(Sky)