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Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex difensore di Lazio e Milan Alessandro Nesta ha detto la sua sul campionato italiano e sulle forze in corsa:
«Il Milan può aprire un’era. L’anno scorso ha vinto a sorpresa ma con merito. E ora può ripetersi. Giocatori, personalità, esperienza: la seconda stella è alla portata».
Vincere è difficile, rivincere di più.
«Io ero più scettico l’anno scorso. La squadra è cresciuta. E poi le altre sono in difficoltà. Immagino un testa a testa col Napoli. Sono le squadre con le idee più chiare: società, allenatore, giocatori. C’è una progettualità precisa».
Da allenatore: quanto ha inciso Pioli?
«Sono sincero, l’ho sempre reputato un ottimo allenatore, già alla Lazio e alla Fiorentina, ma che fosse così bravo non lo immaginavo. Ha fatto un’impresa da grandissimo».
Che succede all’Inter?
«Da fuori mi sembra in difficoltà anche fisicamente. Risentono delle difficoltà societarie? Se è così, non deve essere. Sta ai giocatori, all’allenatore, alla dirigenza fare squadra e superare le crisi. Ma serve farlo alla svelta».
Allegri ha perso la Juve?
«Non è tutta colpa sua. C’è una confusione più generale, da anni fanno un passo avanti e due indietro, manca una linea precisa, anche sul mercato. Non c’è chiarezza».
Le romane?
«La Lazio ha qualità, la Roma vive di entusiasmo. Faranno un campionato simile».
Toloi, Bonucci, Acerbi: lunedì in Ungheria i difensori centrali erano tutti over 30. La scuola italiana è in crisi?
«Sono generazioni, momenti, fasi. Non è colpa della scuola, di insegnanti, ma di genetica. Noi nati fra ’74 e ’77 eravamo forti, infatti abbiamo vinto il Mondiale. Chiellini sta smettendo, Bonucci è in là con gli anni. Serve un ricambio, ma non è facile. Bastoni mi piace, però deve giocare, crescere. Soprattutto in Champions, lì si diventa forti. Una stagione buona la fanno tutti, ma devi essere ad altissimo livello tre-quattro anni per fare il salto di qualità».
Altri difensori italiani che le piacciono? Ci sono?
«Bastoni e… Bastoni. Spero che impari a giocare anche a quattro, deve crescere».
Skriniar non è più lui. Che gli succede?
«Tutta l’Inter è partita male, non solo lui. Forse voleva andare via, non lo so. Ma per me resta fortissimo».
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