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Ultras, Nicaso: “‘Ndrangheta sfrutta l’anarchia negli stadi. I club subiscono per evitare…”

Marco Macca Redattore 
Così all'Adnkronos Antonio Nicaso, docente e saggista esperto di 'ndrangheta e criminalità organizzata, sul tema ultras

"Dall'inchiesta sulle curve di Milan e Inter emerge un quadro preoccupante, che non riguarda solo Milano, denunciato già sette anni fa dalla commissione parlamentare antimafia, che aveva trovato stesse dinamiche anche in altre città: Torino, Napoli, Catania, Roma, un po' dappertutto sono emerse queste dinamiche".

Così all'Adnkronos Antonio Nicaso, docente e saggista esperto di 'ndrangheta e criminalità organizzata, autore con Nicola Gratteri di molti saggi sul tema. Dagli arresti avvenuti fra gli ultrà, per Nicaso "viene fuori la necessità di una visione più ampia e di intervenire per porre fine a questa extra-territorialità delle curve che ormai sembrano essere permeabili alle infiltrazioni mafiose, oltre a tenere in ostaggio le squadre di club con estorsioni sulla vendita dei biglietti, sulle tasse per i parcheggi, sulla vendita di merchandising e bibite. Fino ad arrivare - prosegue - agli scontri che hanno caratterizzato la tifoseria interista. È un mondo che richiede interventi concreti per restituire il calcio a chi lo ama davvero, smettendo di trattare con gente che pensa di interpretare la passione di milioni di persone che amano il calcio".

Sul perché la criminalità organizzata abbia interesse nel tifo organizzato, Nicaso spiega che è "lo stadio è un territorio da controllare: (le organizzazioni criminali) capiscono che attraverso l'intervento sul territorio-stadio possono aumentare loro presenza e i ricavi. Intorno al calcio ruotano molti interessi. Dalla gestione delle trasferte, al bagarinaggio esclusivo: non è più consentito ad altri infatti fare quel tipo di operazione nei pressi dello stadio considerato, appunto, un territorio da controllare e tutelare, su cui imporre tasse. Sicuramente è problema che va analizzato e studiato. E risolto. È da troppo tempo che si parla di queste cose. Quello che è possibile fare oggi non è sufficiente, deve esserci presa di coscienza da parte di tutti. Altrimenti si rischia di lasciare in mano alle organizzazioni criminali la gestione delle passioni".

(Adnkronos)