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Nicchi e Braschi spiegano le nuove norme del fuorigioco. Ma i dubbi…

Lorenzo Roca

Ci sono volute due ore per illustrare la nuova interpretazione della regola del fuorigioco dal presidente dell’Aia Nicchi e dal designatore Braschi, ad allenatori, capitani e dirigenti delle squadre di A (presenti il n. 1 della Figc, Abete, il...

Ci sono volute due ore per illustrare la nuova interpretazione della regola del fuorigioco dal presidente dell’Aia Nicchi e dal designatore Braschi, ad allenatori, capitani e dirigenti delle squadre di A (presenti il n. 1 della Figc, Abete, il d.g. Valentini e il presidente Aic, Tommasi). «Ogni atto volontario, deliberato, da parte di chi difende nel tentativo di prendere il pallone, rimette in gioco l’attaccante, fatto salvo un elenco definito di eccezioni, a prescindere da come si concluda la giocata».Tra le eccezioni sono previste le respinte dei portieri, i cui interventi non rimetteranno in gioco gli attaccanti in offside al momento della prima conclusione e il deliberate save, ovvero le azioni finalizzate a salvare un gol da parte del portiere e degli altri calciatori. Ma restano molti dubbi sulla effettiva utilità e chiarezza della nuova norma.