Domenica l'Inter è caduta in casa del Crotone e ora dovrà cercare di rialzarsi nel derby di sabato col Milan. Il tecnico del Crotone ha parlato dell'impresa contro i nerazzurri e del momento della squadra:
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Nicola: “Con l’Inter vittoria più importante della mia carriera? Spero di no, è stato…”
Il tecnico del Crotone ha parlato dopo l'impresa fatta dalla sua squadra contro i nerazzurri
La vittoria sull’Inter è stata la più importante della sua vita?
«Spero di no. Ho delle ambizioni e delle visioni: ciò che voglio raggiungere davvero arriverà più in là, verso fine carriera. Il 2-1 sull’Inter è il coronamento di un percorso. Nelle ultime due partite abbiamo sintetizzato identità di gioco, qualità, consapevolezza e un pizzico di fortuna».
La salvezza è più vicina?
«Abbiamo un calendario durissimo, ma ci proviamo. Ho promesso che se ci salviamo andrò in bici da Crotone a Torino: sarà una faticaccia ma una pacchia, al confronto di quel che ci aspetta in queste 7 partite. Per fortuna abbiamo un club che ha un progetto e ha dato fiducia all’allenatore e al gruppo, togliendo alibi a tutti: in pochi ci riescono. Altri non vogliono un allenatore, ma un gestore, o forse uno che intercetti solo i colpi di culo».
I suoi giocatori ci hanno detto: vorremmo salvarci anche per il mister, persona splendida
«Ma no, devono salvarsi per loro stessi. E anch’io in fondo li voglio salvare per le mie ambizioni, e perché sono la loro guida. Riuscire a salvarli significa dimostrare il valore di quello che ho detto loro. Un discorso prettamente egoistico. Forse anche quando decidiamo di aiutare gli altri lo facciamo per gratificare noi stessi, o no?».
Falcinelli è il più bravo ?
«I numeri ora dicono questo. E pensare che a inizio stagione di numeri non ne avevamo proprio, partivamo da zero, nessun riscontro oggettivo. Falcinelli è stato bravo a venire qui a mettersi in discussione. Ma tutti sono cresciuti: Stoian, Crisetig, Barberis che nessuno sapeva chi fosse, Ceccherini e Ferrari, Trotta che forse è quello migliorato di più».
Le piacerebbe essere più Guardiola, Mourinho o Ancelotti?
«Vorrei che un giorno facessero questa domanda a loro, chiedendo di me».
(La Repubblica)
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