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Nonna Giuseppina: “Finale di Champions? Se non fosse in Turchia… Barella il mio preferito”
La Gazzetta dello Sport ha intervistato la grandissima tifosa dell'Inter diventata 'famosa' sugli spalti durante Inter-Lazio. Queste le parole di Nonna Giuseppina che ha raccontato la sua passione per i colori nerazzurri
Nonna Giuseppina, ma da quanto tempo esattamente tifa Inter?
"Da prima di nascere, già nella pancia della mamma davo i primi calci pensando all'Inter. Poi è arrivata la grande squadra degli anni Sessanta, i miei preferiti erano Facchetti e Mazzola. Negli anni Ottanta, invece, il mito era Matthäus (pronunciato simpaticamente con l'accento sulla U, ndr).
Allora ci racconti questa giornata in cui è diventata famosa?
"Io e mio nipote Dennis ci siamo fatti un regalo: lui festeggia il compleanno il 13 aprile e io il 14, per questo per una volta siamo andati al primo anello senza salire lassù! Come sempre c'erano con noi, anche se un po' spostati, mio figlio Carmine e l'altro mio nipote Marco: tutti tifosi grazie a me. Verso la fine della partita, un signore del club si è avvicinato perché voleva conoscerci e, a fine partita, siamo scesi in campo grazie a Riccardo Ferri: me lo ricordo pure lui... A quel punto ho chiesto la maglia al mio giocatore preferito di adesso, Barella".
Come ha fatto?
"C'erano lui, Dimarco, D'Ambrosio e Brozovic: non erano ancora andati negli spogliatoi perché giocavano con i loro bambini. Ho chiesto la cortesia a Nicolò e lui se l'è fatta portare: gentilissimo, un ragazzo speciale. Ma a me piace tutta questa squadra, tranne uno: Correa...".
Si aspetta di essere invitata da club adesso?
"L'ha già fatto, ho ricevuto un messaggio e un invito da Javier Zanetti: mi sono emozionata come una bambina".
Ma non le fa un po' impressione tutto quel frastuono allo stadio attorno a lei?
"Il casino lo faccio io per prima... Ma non con gli altri tifosi, perché bisogna rispettare tutti. Lo faccio cantando per la mia squadra: l'avete visto, mi metto una fascia in testa e via! E poi andare a San Siro per me è come stare in famiglia, condividere con i miei figli e i miei nipoti".
Ma visto che vive a Torino da 50 anni, non ha mai pensato di tifare una squadra della sua città adottiva?
"Il Toro è la mia seconda squadra, mi sta simpatico, ma la Juve... Lasciamo stare! Io sono contro Juve e Milan, anche se abbiamo in famiglia qualche tifoso di entrambe le squadre…".
Ad esempio, chi?
"Altri due nipoti sono milanisti: si chiamano Francesco e Michele, ma anche loro sono la mia vita. Guai chi me li tocca, anche se tifano la squadra sbagliata. Tutti e due, però, sanno che in finale di Champions dobbiamo andare noi...".
E, se battete il Milan, poi è pronta ad andare a Istanbul
"Se la finale fosse più vicina ci andrei pure, ma in Turchia... Chissà quanto costa e non credo che qualcuno mi possa accompagnare. Ma ho già deciso con Dennis: la vedremo insieme in piazza Duomo, tifando come a San Siro. Lo metteranno un maxischermo, no?".
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