La campagna Not For Everyone lanciata dall'Inter e sviluppata in questi giorni sta raccogliendo consensi e complimenti unanimi. Lo sviluppo del brand attraverso un'internazionalizzazione che è iniziata qualche anno fa e che abbraccia il tema dei valori, da sempre cari a questo club. Non a caso anche i volti scelti per questa campagna si parlano, per motivi differenti, con questi valori. Jessica Kahawaty, per esempio, è una modella internazionale libanese, filantropa e ambassador in prima persona di campagne per diritti umanitari. Un volto che colpisce per la sua bellezza, ma soprattutto per la sua storia e per l'impegno che si è presa. «Make the world a more beautiful place», recita la bio del suo profilo Instagram. Non sono mere parole di circostanza. Jessica Kahawaty, 30 anni compiuti a settembre, è stata Miss World Australia 2012 e finalista di Miss Mondo (sempre 2012), è nata a Sydney da genitori libanesi. È proprio il legame con la terra d’origine a portarla ad impegnarsi: «Non dimentico la prima volta in cui ho visitato il Libano: ero piccola, privilegiata, e ricordo quei bambini per strada. Perché nessuno li aiutava? Così decisi che da grande avrei fatto qualcosa: ho studiato diritto internazionale umanitario e ora uso i social network per raccontare fatti di cui non si parla e trovare fondi per ong internazionali». Con queste parole Jessica spiegava recentemente a Vogue che cosa è davvero importante per lei.
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Not For Everyone, ecco chi è Jessica Kahawaty. “Non dimentico il Libano, uso i social per…”
La modella libanese è ambassador in prima persona di campagne per diritti umanitari
«Un bel vestito catalizza gli sguardi e la moda influenza le persone: le cause umanitarie non possono che trarne beneficio». Jessica è stata coinvolta in “Make a Promise”, il progetto di Louis Vuitton per Unicef del 2017 che ha raccolto oltre cinque milioni di dollari per dare assistenza umanitaria ai piccoli meno fortunati; a maggio, a Cannes, ha sostenuto il documentario “Waterschool”, creato sotto l’egida di Swarovski da studenti della Ucla university, che denuncia come l’acqua potabile sia inaccessibile a 660 milioni di persone. Con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, nel dicembre 2017 era nel Rohingya Refugee Emergency Camp (Bangladesh) dove vivono più di 600mila persone. «È stato drammatico, straziante. Mi sentivo inutile davanti a tanta precarietà. Poi ricordi chi ti ringrazia solo per un sorriso, un gesto che ripaga cento volte. E pensi che se tutti lo facessimo, sempre, il mondo sarebbe migliore. Sono solo una sognatrice?».
E ora l'Inter. La modella di origini libanesi ha condiviso con orgoglio la campagna Not For Everyone sul suo profilo Instagram.
"(intervista tratta da Vogue Italia, dicembre 2018)
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