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GdS – Il nuovo San Siro guarda al 2027/28: dai 65 mila posti all’inizio dei lavori, la situazione

Alessandro De Felice

Le ultime sul progetto del nuovo stadio di Milano con Inter e Milan che continuano a lavorare per l'ok definitivo

Inter e Milan continuano a lavorare con l'obiettivo di costruire il nuovo stadio. I due club puntano a ottenere l'ok definitivo a inizio 2023 e risolvere i nodi della capienza, dell’aumento dei costi e della forma della Cattedrale.

Mercoledì è iniziato in Comune a Milano il dibattito politico, con i club che - dopo aver presentato il piano di fattibilità nell’estate 2019 - hanno iniziato a illustrare il loro dossier.

Ecco i cinque temi caldi, analizzati dalla Gazzetta dello Sport.

I CINQUE TEMI CALDI

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Una sorte che, per Inter e Milan, è sempre stata segnata. Per loro il restauro è impossibile perché non saprebbero dove andare a giocare con l’avanzamento dei lavori. I due club non hanno mai considerato l’idea di rimanere nel mitico stadio inaugurato nel 1926. E oggi, davanti ai comitati per la sua salvezza, sono stati ancora più chiari sul no al semplice mantenimento di qualche pezzo per ricordarne la memoria.

Il Comune aveva vincolato l’interesse pubblico del progetto rossonerazzurro alla “rifunzionalizzazione” di una parte del Meazza, che sarebbe rimasta in piedi anche con il nuovo stadio. Ma il peso delle volumetrie è stato molto abbassato e allora oggi il progetto prevede che la demolizione sia totale.

Ma con quali tempi? La cerimonia dell’Olimpiade di Milano-Cortina 2026 si farà qui, mentre accanto nel frattempo inizieranno i cantieri per il nuovo stadio. Che aprirà, si augurano i club, nella stagione 2027-2028: dopo la prima partita giocata da Inter e Milan si partirà con la demolizione. Durerà un anno e nel 2030 nello spazio del Meazza ci sarà un edificio di tre piani diviso tra funzioni commerciali, di intrattenimento e sportive.

LE SORTI SAN SIRO

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Il progetto architettonico di Populous, scelto dai club nel dicembre 2021, resta. Anche se l’ultimo rendering è diversissimo dai disegni visti negli ultimi anni. La Cattedrale tutta vetri e squadrata, ispirata al Duomo e alla Galleria Vittorio Emanuele II, ha lasciato il posto a uno stadio ovale, che ha ancora una parte a vetri ma molto meno marcata. La modifica delle volumetrie secondo le richieste del Comune ha spinto a ripensare lo stadio, che però potrebbe cambiare ancora, come confermato dal presidente del Milan Paolo Scaroni. Solo in fase di progetto esecutivo i club verificheranno se la Cattedrale potrà essere come era pensata all’inizio da Populous, considerando anche l’aumento dei prezzi. Oggi tutto il distretto San Siro costerebbe circa 1,3 miliardi (previsto un finanziamento pari al 90% circa). Più o meno la stessa gigantesca somma indicata all’inizio della corsa di Inter e Milan, tre anni fa, ma con molto meno da costruire. Insomma, lo stadio-icona che ieri costava oltre 500 milioni e oggi 800 è ancora un punto di domanda.

LA FORMA

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La grandezza del nuovo San Siro è confermata: 60-65 mila spettatori, con 9 mila posti executive, il top di gamma. Rispetto al Meazza si scende di circa 15mila posti. E infatti i tifosi sono preoccupati. Inter e Milan fanno il pienone praticamente sempre, scendendo di capienza ci sarebbe un problema di reperibilità di biglietti o di aumento del prezzo dei tagliandi. La posizione dei club è chiara: la media-spettatori è storicamente vicina ai 60mila (oggi siamo a 70...), quindi non ci sarebbero rischi da questo punto di vista.

Di certo nerazzurri e rossoneri si immaginano uno stadio sempre sold out e con molti più posti “sponsor” (che oggi sono solo il 4%). Uno stadio meno rumoroso (chiuso ai lati), meno invasivo per i cittadini (alto circa 30 metri meno del Meazza) e con tanti servizi in più. Un’arena con due anelli e con il campo collocato 7 metri sotto il livello del suolo. Nel dossier San Siro si stima che solo dal comparto stadio Inter e Milan possano avere ciascuno 40 milioni di ricavi a stagione. Altri 20 dovrebbero invece arrivare dalla zona commerciale, che sarà completata non prima del 2030.

LA CAPIENZA

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Il dibattito pubblico è uno snodo cruciale: si chiuderà il 18 novembre ed entro i due mesi successivi si arriverà alla redazione del dossier finale, che non è vincolato a ciò che emergerà nel dibattito e serve per avere l’ultimo ok. Poi si passerà al progetto esecutivo. Inter e Milan vogliono partire a inizio 2023, la definizione del progetto potrebbe durare un anno: i club puntano ad aprire il cantiere nel parcheggio del Meazza nel primo semestre del 2024. Per non meno di tre anni, quindi, il nuovo stadio prenderà forma accanto al vecchio. Per vedere tutto il progetto finito serviranno circa 2.400 giorni, 6 anni e mezzo.

INIZIO DEI LAVORI

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L’accelerata è evidente, il verde raddoppiato e i volumi edificatori ridotti (dall’iniziale indice di 0,51 si è scesi a 0,35, nel rispetto del piano di governo del territorio) hanno avvicinato la posizione dei club al Comune. Inter e Milan hanno sempre voluto San Siro: in caso di sì al progetto, pagherebbero 198 milioni a Palazzo Marino per avere una concessione di 90 anni sulla zona. Solo se il progetto non andasse in porto come previsto oggi ci potrebbero essere dei cambi in corsa. Sesto resta sempre sullo sfondo, ma in posizione molto marginale.

IDEA SESTO