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"Un’occhiata ai numeri aiuta a chiarirsi subito le idee. Dopo 3 giornate di campionato, il 9 di Inzaghi ha già segnato 4 gol, tanti quanti ne aveva fatti nelle prime 10 nella scorsa stagione. Non che il suo rendimento avesse deluso, ma il Thuram della prima stagione da interista raccoglieva applausi soprattutto per la generosità. Grandi corse, movimenti giusti ad aprire autostrade per Lautaro e assist, soprattutto assist. La lucidità sotto porta però, ecco, quella andava messa a punto. Marcus inciampava in qualche errore di troppo forse proprio perché arrivava all’appuntamento con il gol spremuto da tutto il resto. Il Thuram con lo scudetto sul petto, invece, è un centravanti progettato per segnare. Sente la porta, sguscia in mezzo agli avversari e soprattutto la butta dentro. In tutti i modi. A proposito di spettacolo, il bello è che l’aggiornamento di sistema non ha compromesso le qualità già note all’Inter: tra una rete e l’altra Marcus continua a lavorare per i compagni ( vedi il rigore conquistato nel 2-0 al Lecce e trasformato da Calhanoglu). In testa al gruppo dei “beneficiari” c’è ovviamente l’altra faccia della ThuLa: dopo l’affaticamento che lo aveva fermato alla vigilia del Lecce, Lautaro si è rimesso in piedi in tempo per il primo big match della stagione ma la condizione è ancora lontana dagli standard del Toro. Appuntamento al rientro dalla sosta, con serenità: ai gol pensa il nuovo Thuram".
"Inzaghi aveva messo nel mirino l’Atalanta fin dall’inizio della preparazione: con la Dea si aspettava di rivedere la vera Inter, ha avuto ragione. Tutto perfetto, ma è lì davanti il capitale più prezioso: Thuram comanda la classifica marcatori della Serie A, Taremi ha esperienza e gol da sprigionare e Lautaro presto si accenderà", chiude il quotidiano.
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