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Inter, con Oaktree cambio radicale. Presenza fissa, dialogo quotidiano e sprint per lo stadio

Andrea Della Sala Redattore 
Da Zhang alla nuova proprietà, è cambiata molto in casa Inter. I manager del fondo americano sono quotidianamente presenti nella gestione

Con il passaggio da Zhang a Oaktree, sono cambiate alcune cose nella gestione del club. In primis ora l'Inter può contare su una società presente. I manager di Oaktree partecipano a tutte le attività e sono in prima linea per la questione stadio.

"Un americano a Roma, anzi due, in missione per il dossier stadio, mentre l’Inter stava per scendere in campo a casa dello Young Boys. E poi Milano, Milano e ancora Milano, tra gli uffici di viale della Liberazione e le poltroncine di San Siro. Se cercate l’anima di Oaktree nel cuore dell’Inter, non sarà difficile trovarla: la proprietà nerazzurra è un fondo californiano con sede a Los Angeles e uffici in tutto il mondo ma dallo scorso maggio - da quando cioè si è messo al timone del club - in poi è presenza fissa nella quotidianità dei campioni d’Italia", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

Basterebbe già questo aspetto a marcare uno stacco deciso con il passato recente, ovvero l’ultimo anno della gestione Zhang, filato via tra riunioni virtuali e videoconferenze da un capo all’altro del mondo. Con Oaktree la musica è cambiata, ed è cambiata da subito, perché i manager dell’azionista di maggioranza hanno optato per la vicinanza. Di gestione, ovviamente, ma anche nel senso più fisico del termine. E così, nei corridoi del decimo piano della sede interista, circa due-tre giorni a settimana, i dirigenti della società si mescolano ai manager della proprietà: il confronto è all’ordine del giorno.

E si dialoga in italiano, perché sia Alejandro Cano, spagnolo, che Katherine Ralph, britannica (sposata con un italiano), sfoggiano una padronanza pressoché perfetta della nostra lingua. I due managing director di Oaktree sono i “frontman” del team che si occupa dell’Inter: entrambi seguono in prima fila la questione stadio, terreno sul quale la nuova proprietà ha impresso una spinta decisa (altro stacco con il passato) come ha ricordato in più di un’occasione il presidente Beppe Marotta. Cano e Ralph, non a caso, erano presenti all’incontro di mercoledì scorso con il ministro della Cultura Alessandro Giuli, alla presenza del ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, insieme all’ad Corporate nerazzurro Alessandro Antonello, ai rappresentanti del Milan, il sindaco di Milano Sala e la soprintendente per Milano Carpani. I due manager di Oaktree siedono nel CdA del club, e con loro anche Renato Meduri e Carlo Ligori, gli altri rappresentanti del fondo statunitense impegnati sull’Inter.


"In un’azienda particolare come lo è un club di calcio, poi, la vicinanza si declina anche lontano dagli uffici. E allora non stupitevi se domani sera i manager di Oaktree si accomoderanno in tribuna per godersi lo spettacolo di Inter-Juventus. È già successo - Ralph ha esultato accanto a Marotta ai gol di Thuram nel debutto in campionato di Marassi, ma era a San Siro anche per il derby e in occasione del 3-2 al Torino - e succederà ancora", aggiunge il quotidiano.