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A 21 anni veste la maglia nerazzurra. E quell’anno la rosa è incredibile…
—“Davanti c’erano Adriano, Crespo, Quaresma, Figo, Cruz. Io e Balotelli eravamo i più giovani. Guardavamo Ibrahimovic fare cose incredibili. Se in allenamento sbagliava, dava la colpa a noi. È sempre stato così, non è mai cambiato. Quello era il suo modo per caricarci”.
Lei gioca 9 partite in campionato e segna un gol nel 4-0 alla Roma di Totti.
—“All’Olimpico, con Ibra e Quaresma davanti. Vincemmo lo scudetto, Mourinho è sempre stato un vincente. Il miglior allenatore che abbia mai avuto. Peccato non essere rimasto nell’anno del Triplete, volevo giocare di più per guadagnarmi la nazionale. In nerazzurro facevo l’ala destra, chiuso da Figo e Quaresma”.
Chi era il più forte di quel gruppo?
—“Difficile dirlo. Però ce n’era uno con un talento incredibile che è esploso soltanto quando è andato via, Coutinho”.
E il più simpatico?
—“Dall’esterno non lo direste mai, assolutamente capitan Zanetti. Organizzava di continuo scherzi nello spogliatoio. Ho un gran ricordo anche di Adriano, un gigante buono. Aveva sempre il sorriso. Quello è stato un periodo complicato per lui, la società ha fatto di tutto per aiutarlo”.
Quando torna nel 2010 trova gli eroi del Triplete, Milito ed Eto’o.
—“Samuel era un re, quell’estate invitava me e Santon nella sua stanza durante il ritiro per darci consigli. Ci diceva di stare calmi, di non innervosirci mai in campo. A me ripeteva che dovevo essere freddo davanti alla porta”.
Oggi, però, potrebbe tornare all’Inter in una nuova veste.
—“Se mi chiamassero come osservatore, direi sì all’istante. Presto potrei portare uno dei ragazzi che seguo nelle giovanili nerazzurre, mai dire mai”.
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