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Okaka, che attacco alla Samp! Botta e risposta con Osti che dice: «Lui mi minacciò e…»

Lorenzo Roca

Stefano Okaka ha attaccato la Sampdoria: «Ad aprile prima mi hanno offerto un rinnovo al ribasso, dopo una convocazione e un gol in Nazionale; poi un contratto alla stessa cifra di prima mentre ad altri compagni s’è offerto un aumento. Mi...

Stefano Okaka ha attaccato la Sampdoria: «Ad aprile prima mi hanno offerto un rinnovo al ribasso, dopo una convocazione e un gol in Nazionale; poi un contratto alla stessa cifra di prima mentre ad altri compagni s’è offerto un aumento. Mi pareva di meritarlo anch’io, pure minimo... Con Ferrero prima avevo un buon rapporto, poi ha parlato male di me. Il ds Osti mi aveva minacciato di rovinarmi la vita se non rinnovavo. Sono rimasto dispiaciuto, sarei restato volentieri, prima mi trattavano da re».

Osti ha risposto: «Adesso basta. Voglio raccontare esattamente come sono andati i fatti. Il signor Okaka arrivò alla Sampdoria nel gennaio del 2014, nello scambio con Pozzi con il Parma. Fu voluto da me e da Mihajlovic. Lui in quel periodo era ai margini della squadra emiliana, non giocava. Mihajlovic fece su di lui un grandissimo lavoro e con noi disputò un ottimo girone di ritorno. L'1 maggio lo convocai insieme al suo procuratore Cattoli. Lui aveva un contratto fino al giugno 2016 (a 600.000 euro), gli proposi un allungamento fino al 2017 con piccola spalmatura (500.000). Lui si indignò e rifiutò. A giugno ci fu il cambio di proprietà, Okaka iniziò altrettanto bene la successiva stagione tanto è vero che io da fine agosto a dicembre lo convocai più di una volta per offrirgli un quinquennale praticamente al doppio (fino al 2019 a un milione a stagione più bonus). Loro, cioè Okaka e Cattoli, non hanno mai accettato. Quando oggi leggo le sue parole, mi sembra che stia farneticando». Il ds è rimasto colpito anche per quell’accusa, delle “minacce”: «Probabilmente si riferisce alle sue, quelle che mi fece in due occasioni e per le quali venne multato dalla società per atteggiamenti gravemente offensivi nei miei confronti. La prima volta a Bogliasco, quando Mihajlovic lo allontanò da una seduta di analisi video, la seconda all’Astor, a giugno, quando arrivò quasi a mettermi le mani addosso davanti alla squadra. Questa è esattamente la verità».

La domanda è: ma perché Okaka ce l’ha tanto con Osti? «Non lo so - la risposta del dirigente - forse era talmente cambiato in così poco tempo il suo rapporto con la società, i compagni e i tifosi che non riusciva a capacitarsi e ha cercato un “colpevole”... però ora mi sono stufato di sentire le sue menzogne».

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