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Stefano Olivari ha dedicato un articolo all'entusiasmo trasversale riservato nei confronti di Antonio Conte: "Inter, Milan, Bayern, PSG, forse anche il Colo Colo. Non è difficile inventarsi una destinazione per un allenatore disoccupato, oltretutto scrivendo cose vere: che Marotta lo vorrebbe (ma certo non Zhang e nemmeno i principali sponsor dell’Inter), che Gazidis lo ha apprezzato in Premier League, che nonostante il contratto Tuchel è in bilico, eccetera".
Il giornalista ha poi analizzato le annate più significative di Conte, tra Serie A e Premier League. "Fatti i complimenti a Conte, ci risulta però incomprensibile l’attesa messianica per un allenatore di 50 anni che a livello internazionale ha combinato in generale poco e a volte ha fatto ridere, in rapporto ai mezzi a disposizione. Nella prima Champions League alla guida di una Juventus già da corsa (Buffon, Bonucci, Chiellini, Pogba, Vidal, Pirlo) ma senza grandi attaccanti, non eravamo ancora alla santificazione di Quagliarella, Conte fu letteralmente disintegrato da un Bayern Monaco che poi avrebbe vinto la coppa con Mandzukic e tutti gli altri".
Allegri linciato per molto meno: "Nella seconda Champions bianconera, nonostante l’arrivo in attacco di Tevez e Llorente, l’eliminazione ad opera del Galatasaray di Mancini già nel girone, peggior risultato europeo dei bianconeri nella loro storia moderna: per molto meno Allegri sarebbe stato linciato, ma Conte era già abile nella narrazione del ‘come siamo poveri, per l’Europa ci vuole altro’. Poi in pratica quella stessa squadra, allenata da Allegri, l’anno seguente quasi avrebbe alzato la coppa in finale con il Barcellona di Messi e Neymar…"
In conclusione: "Stiamo parlando quindi di un bravo allenatore, di uno che quando ha avuto squadre da corsa a volte ha vinto e altre no, ma certo non di un guru o di un costruttore di squadre migliore di quanto siano Di Francesco o Spalletti (per tornare a Roma e Inter) che invece hanno tutt’altra stampa, soprattutto Spalletti mentre DiFra ha ancora un giro da emergente con l’occhialetto acchiappa-nerd. Per non parlare di Delneri, che già nella sua Juventus faceva giocare insieme Bonucci, Barzagli e Chiellini, sia pure in una difesa a quattro. E quindi? Conte bravo allenatore, ribadiamo, anche nello spronare i giocatori e nel far credere ai tifosi di avere rose modeste".
(Indiscreto)
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