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Olivari (GS): “La Juve nel club dei prescritti. In paese serio sarebbe Figc a chiedere danni”

La sentenza della Corte di Cassazione su Calciopoli è arrivata a notte fonda e questa mattina ci si è svegliati con la notizia della condanna per associazione a delinquere, prescritta, di Moggi e Giraudo. Di questo ha parlato anche Stefano...

Eva A. Provenzano

La sentenza della Corte di Cassazione su Calciopoli è arrivata a notte fonda e questa mattina ci si è svegliati con la notizia della condanna per associazione a delinquere, prescritta, di Moggi e Giraudo. Di questo ha parlato anche Stefano Olivari, giornalista del Guerin Sportivo, in un articolo pubblicato sul suo blog ed ha scritto: "Dopo la sentenza della Corte di Cassazione, di cui si conosce soltanto la sostanza ma non il dispositivo, anche la Juventus entra a far parte del grande club dei prescritti. Parliamo della solita Calciopoli e del processo penale, perché invece dal punto di vista sportivo nulla cambia. Anzi. Il fatto che la Cassazione abbia stabilito in maniera definitiva che il calcio italiano di quegli anni sia stato gestito da un’associazione criminale rafforza le squalifiche decise a suo tempo e sulla base di informazioni ovviamente incomplete (diversamente il calcio sarebbe dovuto rimanere fermo per 9 anni, dal 2006 ai giorni nostri: ma questa è la giustizia sportiva, la stessa che mandò in B il Verona soltanto per una telefonata allusiva del suo presidente a un suo ex giocatore) e che non hanno portato a una proporzionalità corretta fra le pene, basti pensare a quanto è stata colpita la Fiorentina al confronto di chi il sistema lo gestiva. Parlare di Juventus è una semplificazione ma nemmeno troppo, perché se il sistema veniva coordinato dal suo amministratore delegato e dal suo direttore generale (non dal centralinista o dal terzo portiere) il beneficiario ultimo poteva essere soltanto uno".

E adesso resta anche la causa e la richiesta di 443 mln che la Juventus vorrebbe dalla Figc e Olivari spiega: "In un paese serio sarebbe però la FIGC a dover chiedere i danni alla Juventus, per non parlare di Sky e Mediaset che per anni ci hanno fatto vedere uno sport meno credibile del wrestling, anche se una curiosa corrente di pensiero sostiene che non si possa fare causa a un club che è tifato dal 30% degli italiani".