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Olivari (GS): “Zanetti, essere intelligente non ti trasforma in un buon dirigente. Thohir vuole…”

Sabine Bertagna

“Javier Zanetti si è ritirato con tre anni di ritardo, come accade a molti campioni e anche a chi campione non lo è mai stato. Finché trovi qualcuno che ti paga è giusto così, la vita fuori dal campo è orrenda anche per chi non ha mai...

"Javier Zanetti si è ritirato con tre anni di ritardo, come accade a molti campioni e anche a chi campione non lo è mai stato. Finché trovi qualcuno che ti paga è giusto così, la vita fuori dal campo è orrenda anche per chi non ha mai giocato in serie A e a maggior ragione per chi ha giocato in carriera 1.112 partite vere, in quella parte di mondo soggetta a statistiche numero superato solo da portieri: Shilton, Rogerio Ceni e Clemence." Esordisce così Stefano Olivari in un articolo uscito per il Guerin Sportivo che si interroga sul futuro del Capitano dell'Inter come dirigente. Moratti aveva promesso a Zanetti un ruolo da dirigente. Secondo Olivari "essere persone a posto, anche intelligenti e con una certa cultura in rapporto al calciatore medio, non è che trasformi in automatico in un buon dirigente. Forse in allenatore, e solo se si azzecca il momento giusto di entrata in scena, ma in dirigente certamente no. Non ci riferiamo solo a un dirigente del 2014, costretto dalle circostanze ad interagire con sponsor, istituzioni e realtà anche lontane dal calcio, ma anche del classico direttore sportivo di una volta."

Olivari sottolinea come riempire la società di grandi ex, senza ruolo o una competenza specifica (tra questi cita anche Branca), fosse uno dei numeri preferiti da Moratti, "che non a caso ha vinto solo con allenatori come Mancini e Mourinho, impermeabili a ogni condizionamento ambientale e con la risposta pronta nei confronti dei troppi consiglieri". In conclusione "nell’Inter di adesso, che Thohir intende trasformare in una super-Udinese in attesa di farne chissà che cosa (il 2016 sarà nella sua testa l’anno di svolta, con un bilancio lui spera risanato, per decidere se andare avanti o passare la mano), la competenza dei dirigenti più che una scelta è una necessità per sopravvivere. Di certo c’è che lo Zanetti giocatore ha avuto un peso politico superiore a quello che avrà lo Zanetti dirigente, ammesso che si trovi l’accordo sulla carica."