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Olivero: “13 gol Pinamonti certificano due cose. All’Inter può essere utile?”

Alessandro Cosattini

G. B. Olivero, nota firma de La Gazzetta dello Sport, si è soffermato oggi sul futuro di Andrea Pinamonti in chiave Inter

G. B. Olivero, nota firma de La Gazzetta dello Sport, si è soffermato oggi sul futuro di Andrea Pinamonti. Lo ha fatto ripercorrendo il suo presente e il recentissimo passato, ovvero la stagione in corso con la maglia dell'Empoli: "I tredici gol stagionali di Andrea Pinamonti certificano due cose: l’attaccante cresciuto nell’Inter è bravo e ha pure avuto la fortuna di essere finito in prestito nella società giusta. Giocare con continuità in una squadra come l’Empoli (che ti dà fiducia, che non ti mette pressione e che pratica un calcio propositivo cercando di portare spesso il centravanti al tiro) è una condizione imprescindibile per dimostrare il proprio valore e bussare alla porta di un grande club. Nelle prossime settimane l’Inter dovrà riflettere sul futuro di Pinamonti e magari anche sull’esperienza di questa stagione, in cui non sempre le riserve dell’attacco nerazzurro hanno risposto come ci si attendeva.

Fare il titolare in provincia è molto diverso che aspettare un’occasione sulla panchina di un grande club. Per un giovane in crescita potrebbe essere un anno perso, a meno che la società e il giocatore non possano già immaginare un salto di qualità talmente importante da far ipotizzare un suo impiego più che saltuario. In questo campionato Sanchez è stato titolare sette volte e Correa undici. Pinamonti avrebbe avuto le stesse chances? Probabilmente sì. Sarebbe migliorato esattamente come è successo a Empoli? Probabilmente no. È una questione di equilibri mentali e anche di ruolo: il centravanti si nutre di gol, in panchina si immalinconisce nell’attesa di un’occasione. Però arriva anche il momento in cui bisogna mettersi in gioco e uscire dalla comfort zone. Di sicuro Pinamonti è pronto per mettersi alla prova in una squadra con ambizioni di classifica superiori a quelle dell’Empoli. Ci piacerebbe vederlo nella Fiorentina di Italiano, che sa esaltare il centravanti (ma ce ne sono già due, Cabral e Piatek) o nella Lazio di Sarri (ma c’è Immobile) o nell’Atalanta di Gasperini (nel cui attacco qualcosa potrebbe cambiare). Quella di fare la punta di riserva in un grande club sarebbe una scommessa, ma Andrea ha già dimostrato a Empoli di saperle vincere. A patto di giocare".

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)