L'Inter ha fatto sei punti nelle ultime sei partite, eppure Mancini non è mai stato messo in discussione finora. Roberto Omini sul sito di SportMediaset cerca di dare una spiegazione alla cosa: "Perché quella di Mancini non è soltanto una panchina da allenatore, ma una poltrona multifunzione che va dal campo alla tribuna, dal mercato a più alte mansioni dirigenziali e di più. Perché riempie il "sentimento" che gli interisti, orfani di Moratti, hanno riversato su di lui: come un rassicurante rifugio dei bei tempi, nella speranza che tornino. Con buona pace di Erick Thohir e la stretta necessità del suo calcio-business. Non lo discute, appunto, perché non si può, perché oltre a Mancini la faccia dell'Inter non ha un tratto evidente e forse è questo il tassello che manca, quel "Moratti del lunedì", il Moratti decisionista che per 20 anni ci ha scortato, nel bene e nel male del mondo nerazzurro, per dare una scossa o per far capire dove si sbaglia, o anche per sbagliare. Oggi è Mancini che deve elogiare/rimproverare/blandire/discutere se stesso: da una panchina presidenziale che è diventata troppo. Facendogli perdere la rotta e impedendogli di capire gli errori. L'augurio di riprendersi è scontato, ma al vertice dell'Inter ci vuole un guizzo: almeno di fantasia."
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OMINI (SM): “ALL’INTER MANCA IL MORATTI DEL LUNEDÌ. E MANCINI…”
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