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non è una questione di anagrafe. Perché martedì sera, nell’ultima mezz’ora della sfida, hanno ceduto sul piano della corsa e della posizione prima a Bellingham e poi a Kane, due ragazzi che rappresentano il futuro della difesa azzurra, Bastoni e Scalvini appena entrati, il fiore all’occhiello di Inter e Atalanta.
"Chiediamoci perché da molti, forse anche troppi, anni fuoriclasse del livello di Totti, di Pirlo, di Nesta, per citarne soltanto tre suddivisi per ruoli, non sono più apparsi sulla scena. Dobbiamo darci delle spiegazioni convincenti se non vogliamo continuare a illudere e illuderci come è successo sicuramente l’altra sera, dopo quel maestoso primo tempo che è figlio del coraggio predicato
da Luciano Spalletti, nuovo ct alle prese con una ricostruzione che non dipende esclusivamente da lui, nemmeno dalle sue convocazioni. Nell’attesa di conoscere il destino finale di questo girone e quindi della partecipazione al prossimo europeo, passando dalla solita Macedonia oltre che dall’Ucraina, è venuto il tempo di passare dalle analisi sommarie ai cambiamenti se vogliamo ancora recuperare il tempo e l’onore perduti. E qui entrano in discussione anche le capacità della classe dirigente, pronta a dividersi su tutto, dai diritti tv fino alla disputa per un rigore".
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