Tra le pagine dell'edizione odierna de Il Giornale, il noto giornalista Franco Ordine ha analizzato così il derby. che andrà in scena questa sera tra Milan e Inter: "L'Inter è una squadra che va a scatti, come un motore a fine corsa. Può accelerare e metterti alle corde, poi deve rinculare e riposizionarsi al meglio per non subire le ripartenze altrui come è accaduto platealmente contro l'Eintracht. Il Milan ha più palleggio e meno ritmo ed è obbligato a passare attraverso snodi decisivi del suo gioco d'attacco, Suso in prima battuta e Calhanoglu in seconda, specie se dovesse partire Paquetà dalla panchina. Qualora non funzionassero loro due, e adesso sembra abbiano le gomme sgonfie, Piatek rimarrebbe all'asciutto e ci sarebbe bisogno di una qualche giocata imprevista, tipo quella da ping pong di Verona, per armare il polacco. Così si presentano le due milanesi all'appuntamento del derby che può segnare uno sviluppo attraente di tutta la stagione, con un copione e un destino capovolti rispetto all' andata. Allora prese il pallino del gioco l'Inter, attese con pazienza lo scarabocchio e colpì col cinismo alla Trapattoni.
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Ordine: “Milan giovane, l’Inter ha il mestiere dei vecchi combattenti. Un girone fa…”
L'analisi del noto giornalista
Il Milan patì la fisicità interista, senza repliche convincenti e rimase intrappolato nella sua stessa gabbia. Un girone dopo sono cambiati i rispettivi stati d'animo, non solo la loro posizione in classifica e la striscia di risultati da cui sono reduci. Un derby fa il Milan non aveva la convinzione e la sicurezza di cui è dotato in queste settimane. L'Inter non aveva le fragilità umane e fisiche che la scortano stasera a San Siro in cui, tutto, sembra essere contro, a parte il sostegno del suo pubblico, il ritorno di Lautaro e la voglia di riscatto della costola croata. È vero, come sostiene Gattuso: il Milan, nel frattempo, ha cambiato non solo architettura del centrocampo ma anche gioco eppure non è un dettaglio sufficiente per portare a casa il derby che deve centrare un altro punto fondamentale. Attiene alla maturità di una squadra, il Milan appunto, che ha un'età media bassa e si sa che spesso la gioventù fa rima con distrazione o meglio con ingenuità. L'Inter ha il mestiere dei vecchi combattenti e molti centimetri da piazzare nelle mischie".
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