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Lungo editoriale di Franco Ordine sulle colonne de il Giornale. Il giornalista dice la sua in merito al protocollo della FIGC, a suo dire completo ma sostenibile solo da pochi club:
"A leggere le linee guida fissate dalla commissione medica della federcalcio per la ripresa del calcio italiano c’è da restare soddisfatti. Contiene un elenco molto ben articolato d’interventi strutturali, controlli periodici, esami medici e consigli pratici per organizzare il ritiro, da condividere. Nessuna meraviglia: uno degli autori, il prof. Paolo Zeppilli, in azzurro fin dai tempi di Arrigo Sacchi ct, è un professionista di rinomata fama. Il punto, semmai, è un altro: quanti club, nel panorama italiano, oltre alla serie A alla quale toccherà l’onere e l’onore di tagliare il nastro della ripresa, sono in grado di rispettare alla lettera queste raccomandazioni che prevedono oltre alla dotazione di strumenti sanitari (analisi, tamponi, sanificazione di ambienti, etc) anche la disponibilità di centri d’allenamento all’altezza? I medici di molti club, sui quali ricadranno le responsabilità maggiori, sono già sul chi va là. Tradotto, il quesito vuol dire: spogliatoi attrezzati, palazzina dedicata all’albergo con ristorante annesso, più campi di allenamento in modo da dividere in blocchi la rosa convocata per la nuova preparazione. Avvertite in largo anticipo dal comunicato di ieri, possono e devono provvedere le società che non godono d’impianti d’autentica eccellenza vantati dalla Juve oltre che dall’Inter, dal Milan, dal Napoli, dalla Roma, dalla Lazio, solo per fare qualche esempio".
STADI - "La Fiorentina di Commisso, per citare un caso particolare, è da mesi in attesa di autorizzazioni per partire con i lavori di costruzione dell’impianto diventato ormai indispensabile. La serie A, grazie anche ai maggiori mezzi economici, è in grado di rispettare le raccomandazioni contenute nel protocollo preparato dalla commissione insediata da Gravina. I dubbi riguarderanno una parte della serie B e in particolare la Lega pro, chiamate a replicare le linee guida prima di tornare in campo. Con le casse vuote, e con stipendi in arretrato, non sarà agevole predisporre le condizioni di sicurezza previste come lo stesso presidente Ghirelli ha già messo in conto. D’altro canto, anche in questo caso, il presidente Gravina è tra due fuochi: la povertà di mezzi e strutture da una parte e la minaccia, dall’altra, di promuovere cause per danni in caso di mancata conclusione dei campionati. Ha una sola certezza: quella di scottarsi".
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