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Il 31 maggio 1972, un giovanissimo Gabriele Oriali, oggi team manager azzurro, ha una missione (quasi) impossibile: fermare Cruyff, la stella del calcio europeo.
Inter-Ajax, con in gioco la Coppa dei Campioni. Ricordi?"Due a zero per loro, per gli olandesi. Due reti di Johan...".
Cruyff se n’è andato e il calcio è più povero..."Abbiamo perso quello che ho sempre considerato il più forte calciatore europeo".
Marcarlo che cosa significava? "Significava marcare un giocatore praticamente immarcabile. Me ne accorsi subito".
Lei diciannovenne davanti ad un ragazzo poco più grande, ma già universale... "Universale, ma anche anticonformista, come quella squadra che segnò una svolta".
(Fonte: Guglielmo Buccheri, La Stampa 26/03/16)
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