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Oriali: “Ecco come anticipammo il Milan su Ibra. Mi impuntai con la Juve per…”

Francesco Parrone

Zlatan Ibrahimovic è tornato ad essere il sogno di Inter e Milan, derby che si ripropone come accadde già nel 2006 quando a spuntarla furono i nerazzurri. A Premium Sport l’ex dirigente Lele Oriali ha rivelato interessanti retroscena sulla...

Zlatan Ibrahimovic è tornato ad essere il sogno di Inter e Milan, derby che si ripropone come accadde già nel 2006 quando a spuntarla furono i nerazzurri. A Premium Sport l'ex dirigente Lele Oriali ha rivelato interessanti retroscena sulla trattativa che portò lo svedese all' Inter: "A noi interessava parecchio, era un discorso che già affrontavamo da tempo. Piaceva a tante grandi squadre; ricordo che il Milan rivelò l’interesse, ma doveva fare un preliminare di Champions League. Riuscimmo a sapere che avrebbero avuto un incontro con Mino Raiola e il giocatore per chiudere l’operazione. Raiola è bravo a farsi rispettare, e ha molto credito dai giocatori. Decidemmo di fare un blitz a Torino, mettendoci d’accordo con Raiola.

Parlammo con lui e ci disse che non c’erano problemi. Io, lui e Marco Branca cercammo di chiudere l’operazione prima che il Milan giocasse quella partita. Avevamo già il gradimento del giocatore che era felice di venire da noi, ma dovevamo intavolare la trattativa con la Juve. Non fu facile, iniziammo alle 15 e durò parecchie ore, con tanti contatti con Massimo Moratti. Fu una trattativa abbastanza frenetica per chiudere il prima possibile. Quando fu raggiunto l’accordo verbale, Giovanni Cobolli Gigli e Alessio Secco stabilirono un incontro a Milano per l’indomani, ma io dissi loro che non mi sarei mosso senza la loro firma. Nel calcio a volte le cose vanno così, se non sottoscrivi le carte in tavola possono cambiare. Allora mi impuntai e insistetti tanto, ottenendo per sfinimento la firma da Cobolli Gigli.

Raggiungemmo il nostro scopo, quello di chiudere prima che il Milan incontrasse il giocatore. Poi tornai a Milano con Raiola, perché Branca aveva un altro impegno. Consegnai il contratto a Piero Ausilio, che lo avrebbe depositato l'indomani in Lega, e contattai Moratti per dire che era fatta. I soldi guadagnati? Li avrebbe presi in qualunque altra squadra"