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Oriali ritrova Berti Vogts: “Ricordo quel 7-1 nel 1971 quando Prisco ci disse…”

Questa sera la nazionale azzurra incontra l’Azerbaigian e per Lele Oriali, team manager azzurro sarà l’occasione per ritrovare una vecchia conoscenza dell’Inter, il c.t. Atzeco Berti Vogts. I due, furono avversari in Borussia...

Riccardo Fusato

Questa sera la nazionale azzurra incontra l’Azerbaigian e per Lele Oriali, team manager azzurro sarà l’occasione per ritrovare una vecchia conoscenza dell’Inter, il c.t. Atzeco Berti Vogts. I due, furono avversari in Borussia Mönchengladbach-Inter 7-1, la famosa partita della lattina sulla testa di Roberto Boninsegna, gara giocata nell’allora Germania Ovest il 20 ottobre 1971 e valevole per gli ottavi di Coppa dei Campioni: “Qualche giorno fa ho incontrato Vogts a San Siro per Inter-Qarabag di Europa League Era lì per vedere alcuni suoi giocatori nazionali dell’Azerbaigian. Gli ho chiesto del 7-1: “Do you remember, Berti?”. E lui: “Yes, I remember”. Sono passati quasi 43 anni, ma come si fa a dimenticare?». Quella partita restò sospesa per sette minuti e Lele la ricorda così: “ In spogliatoio all’intervallo, l’avvocato Prisco (scomparso nel 2001, ndr) ci disse di stare tranquilli, perché quell’incontro l’avremmo quantomeno rigiocato. La cosa ci scaricò ulteriormente».L’avvocato ebbe ragione e quella gara fu ripetuta perciò il ritorno a San Siro si trasforma così nell’andata e l’Inter in casa si impone per 4-2. A Berlino, il 1° dicembre, il «rifacimento» dell’incontro del 7-1 . «Una gara epica resistemmo a furiosi attacchi, Bordon parò un rigore. Quel Borussia era fortissimo. Oltre a Vogts, c’erano Netzer, Wimmer, Bonhof, Heynckes, tanti campioni. Netzer aveva il 48 di piede, però metteva il pallone dove voleva. I tedeschi ce l’avevano con me – racconterà l’avvocato Prisco –, mi chiamavano il “mafioso”. Un quotidiano titolò: “L’arma in più dell’Inter è un mafioso”». I nerazzurri resistono, finisce 0-0. L’Inter arriverà alla finale di Rotterdam, contro l’Ajax all’apice del suo del calcio totale. La partita in cui Oriali marcò Cruijff: «Più che altro lo guardai giocare. Era immarcabile. Perdemmo 2-0». Tre anni fa Dorpmans, l’arbitro di Borussia-Inter 7-1, si confidò con un giornale tedesco: «Non voglio insinuare nulla, ma l’Inter ebbe le persone giuste ai momenti giusti. (...) Il giorno dopo davanti a casa mia c’erano diversi giornalisti». Uno era l’inviato della Gazzetta , Franco Mentana, papà di Enrico, direttore del Tg di La7. E la lattina? «Quella notte me la diede un ispettore tedesco. L’ho donata al museo del Vitesse, la squadra olandese in cui da giovane giocai». Dorpmans è morto sette mesi fa, a 88 anni.Infine Oriali:”  Boninsegna la botta in testa la prese sul serio». E rende omaggio a Vogts, di nuovo rivale per una sera: «È stato un grandissimo terzino, uno dei migliori di sempre. Era difficile andargli via. Al suo livello, Burgnich e Gentile».