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Orrico: “Inter forte. Mi piace tanto Barella. Inzaghi? Ha uno stile fin troppo…”

Orrico: “Inter forte. Mi piace tanto Barella. Inzaghi? Ha uno stile fin troppo…” - immagine 1
Intervistato dal Giornale, l'ex tecnico nerazzurro affronta diversi argomenti
Gianni Pampinella Redattore 

Intervistato dal Giornale, Corrado Orrico affronta diversi argomenti. Il primo riguarda Luciano Spalletti e la Nazionale: "Luciano ha dimostrato di essere un grande sciamano capace di trasformare mentalmente una squadra depressa in una Nazionale finalmente energica. Riaccendendo così il feeling con i tifosi che si era spezzato. Ma...".

Ma?

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«La Francia ha deluso. Nonostante i tanti campioni i francesi erano sparpagliati: hanno preso tre gol lasciando sempre un avversario libero. Dagli azzurri sono venuti segnali positivi, ma piano con gli eccessivi entusiasmi. C'è molto da migliorare...».


Spalletti ha fatto molti cambiamenti rispetto alla débâcle di Germania 2024.

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«Bravo Luciano a dare fiducia a Tonali dopo la brutta pagina delle scommesse».

I club imbottiti di stranieri ostacolano il processo di crescita della Nazionale?

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«L'esterofilia esasperata rappresenta certo un ostacolo».

Orrico: “Inter forte. Mi piace tanto Barella. Inzaghi? Ha uno stile fin troppo…”- immagine 3

Capitolo campionato: Inter e Inzaghi resteranno al top?

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«I nerazzurri sono forti. Barella mi piace tanto. Quanto a Simone, mi garberebbe un po' più burbero e meno violino...».

In che senso «violino»?

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«Per il mio carattere ha uno stile fin troppo lindo».

Allegri tornerà in pista?

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«Massimiliano è astuto, un nipotino di Machiavelli. Ammiro la sua capacità di bastonare i politici cioè quei giocatori prime donne che fanno correre più la lingua delle gambe».

Lei è passato alla storia per l'invenzione della «gabbia»...

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«La gabbia l'ho copiata dai livornesi. Ricordo che da ragazzi si andava in bicicletta fino al lungomare dove c'erano questi gabbioni ideati per giocare al calcio evitando le pallonate ai bagnanti. Dentro ci si randellava e si provavano situazioni...».

(Il Giornale)

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