LEGGI ANCHE
E il primo quale era?
—«L’elettricista. Da ragazzino volevo capire perché si accendeva la luce. Ho studiato alla scuola di formazione professionale a Vicenza, poi ho trovato lavoro. Il primo giorno indossai la tuta blu, in mano avevo la cassetta degli attrezzi. Lì capii che ce l’avevo fatta».
Poi però la cassetta degli attrezzi l’ha mollata.
—«Colpa del caso e dell’insistenza di un amico. Andai con lui alla sezione di Schio perché era più vicina. Rimasi estasiato: tornai a casa e dissi a mia madre: “Entro 16 anni arrivo in A”. Mi prese per un folle. Era il 1992, ho debuttato in A nel 2006».
Nella prossima stagione ci saranno diversi cambiamenti: l’arbitro potrà sospendere direttamente la partita per razzismo, i recuperi più lunghi per combattere i furbetti delle perdite di tempo, la tolleranza zero verso la mancanza di rispetto di calciatori e allenatori...
—«Rocchi ha detto ai ragazzi che non devono avere paura di nessuno. Lo penso anche io. Con le buone o le cattive, bisogna farsi rispettare».
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Inter senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con FC Inter 1908 per scoprire tutte le news di giornata sui nerazzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA