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Orsi: “Inter, discutibili alcune scelte di Spalletti. Per me è un colpo al cuore…”

Daniele Vitiello

Le parole dell'ex portiere sui nerazzurri

Nel suo spazio di approfondimento per TuttoSport, Nando Orsi ha parlato del momento dell'Inter: "Tutti i buoni propositi di inizio stagione, con un mercato che aveva di fatto proposto l’Inter come l’anti-Juve, stanno miseramente naufragando. Corsi e ricorsi storici: a dicembre dello scorso anno la squadra di Spalletti era addirittura prima in classifica, ma la sconfitta in casa con l’Udinese ha segnato un punto di non ritorno, un tracollo fisico e mentale (anche se poi la qualificazione europea fu raggiunta). Ed è un po’ quello che sta succedendo in questa fase della stagione. Dicembre e gennaio non sono mesi fortunati per Spalletti. Dopo l’uscita clamorosa in Champions contro il PSV, la squadra non ha più saputo reagire. Ma soprattutto il suo allenatore non riesce a trovare più l’ispirazione per un buon gioco, come sembrano dimostrare alcune scelte a mio parere discutibili (ad esempio Ranocchia schierato centravanti domenica scorsa). Eppure, tutti ricordiamo bene che Spalletti, a Roma, era riuscito a mettere in pratica una piacevole e vincente filosofia. Oggi la squadra non si muove senza palla. Icardi non segna da tanto tempo. Perisic sembra un corpo estraneo. E se non ci fosse Handanovic con le sue manone, avrebbe certamente diversi punti in meno. L’Inter è pazza, devi amarla. Così dice il suo inno. E almeno per me che ho avuto il grande onore di farne parte, è un colpo al cuore vedere i nerazzurri non reagire e subire passivamente ogni situazione negativa che si crea fuori e dentro il campo. Le vittorie sono merito di tutti, così come le sconfitte. Ed è giusto, di tanto in tanto, sedersi a tavolino e prendere coscienza degli errori che sono stati commessi. È anche vero, tuttavia, che squadra e allenatore non possono venire risucchiati anima e corpo dal vortice di problemi, perché di lavoro ce n’è ancora tanto da fare. Il terzo posto non è più sicuro, la coppa Italia è andata, e l’Europa League è difficile. Peraltro, sul serpente meneghino pende una spada di Damocle mica da niente: si chiama Antonio Conte, che a Milano sarà pure andato a comprare un divano, ma non è da escludere che, passeggiando per Parco Sempione, si sia poi fatto ingolosire da una bella panchina".