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Sulle pagine di Tuttosport l'ex portiere Fernando Orsi ha analizzato la grande sfida tra Inter e Juve di domenica sera a San Siro:
"Il derby d’Italia arriva in un momento in cui le due squadre sono prima e seconda in classifica, e direi anche meritatamente. Ma è anche vero che entrambe non hanno ancora assimilato l’idea calcistica dei propri allenatori che abbiamo visto negli anni precedenti. Inter e Juve hanno infatti fatto storcere un po’ la bocca non tanto per i risultati ma per come, questi risultati, sono arrivati. I nerazzurri di Conte ci aspettavamo fossero una squadra assatanata nel pressing e nel recupero palla; invece questo si è visto solo in due o tre occasioni (contro Milan e Lecce), mentre nelle altre, pur meritando nel suo insieme, è stata l’individualità a essere determinante (penso a Handanovic e Sensi, stratosferici).
Per la Juve vale lo stesso discorso, ma con una scusante non da poco: Sarri, per il primo mese, non ha potuto allenare la sua squadra, ritardando in questo modo l’assorbimento degli schemi. E poi, altra questione da non sottovalutare, in queste ultime partite Sarri ha cambiato modulo. La scelta di giocare con il trequartista, gli ha permesso di avvicinare Ronaldo alla porta e di trovare un posto da attaccante a Dybala, proprio come fece con Mertens al Napoli. Devo dire che mi aspettavo di più dalle due squadre. Ma il tempo gioca dalla parte dei due tecnici, che però hanno due squadre che spesso nel nostro campionato vincono anche senza giocare bene. Per questo non prevedo una partita indimenticabile. Forse più tattica. Anche perché, in questo momento, come disse qualcuno, meglio due feriti che un morto".
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