In una lunga intervista concessa al Sunday Mail, Michael Owen è tornato sul suo addio dal Liverpool per trasferirsi al Barcellona, paragonandolo a quello di Philippe Coutinho, che ha lasciato Anfield per accasarsi al Barcellona: "Avevo deciso, dovevo partire, ciò nonostante piansi per tutto il tragitto da casa mia all'aeroporto: una parte di me non avrebbe mai voluto partire. Ma a giudicare dalle foto di Coutinho durante il viaggio a Barcellona, non sembrava provasse le stesse cose: sembrava fosse in un'utopia. Quando mi chiamò il Real Madrid, una parte di me era lusingata, l'altra confusa. Chi non avrebbe voluto giocare in una squadra con Zidane, Beckham, Ronaldo, Roberto Carlos e Figo, ma la mia testa continuava a girare. Se io fossi rimasto al Liverpool per tutta la mia carriera, avrei potuto avere una carriera fantastica come quella di Gerrard o Carragher, e avrei vinto la Champions League. Ma ho sempre pensato: "E se...". Come sarebbe imparare una nuova lingua, provare una nuova cultura e giocare per uno dei maggiori club? Forse pensavo che, come Ian Rush che lasciò il Liverpool per la Juventus, sarei potuto tornare indietro dopo uno o due anni. Ma la differenza con i giocatori sudamericani è proprio questa: accettare il Barcellona o il Real Madrid è il picco della loro carriera. Sono cresciuti sognando di giocare per questi club: quindi se c'è delusione nel fatto che il Liverpool abbia perso Coutinho, penso ci sia anche realismo".
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