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Intervenuto ai microfoni di Cronache di Spogliatoio, Simone Padoin, ex esterno della Juventus, ha parlato di Antonio Conte e del suo grande impatto in panchina: "Il primo scudetto? Da allenatore il discorso che ci fece alla Juventus quando mancavano 4 gare fu decisivo, ci disse di crederci perché il Milan era in difficoltà, l’impatto a livello motivazionale fu veramente pauroso. Capitava che volasse di tutto a fine primo tempo quando non era soddisfatto. Una volta eravamo in tournée a Miami e ci aveva concesso la serata libera. Il giorno dopo saremmo ripartiti per l’Italia, così uscimmo e tornammo davvero tardi. Pensavamo che l’allenamento sarebbe stato tranquillo.
E invece al mattino ci sfondò, non ebbe pietà. Lo ripeterò sempre: prima di incontrare Conte giocavo a pallone, dopo averlo incontrato ho giocato a calcio. Ero cambiato a livello di testa, anticipavo le decisioni e ogni movimento aveva un determinano senso. Non c’era istinto, anche un movimento a vuoto poteva dare benefici a un compagno. Il suo addio? Fu uno shock, ricordo che eravamo in ritiro e non eravamo in tantissimi perché c’era stato il Mondiale. Nessuno se lo aspettava. Arrivò Allegri e si notò la sua grande tranquillità. Fu intelligente a portare avanti le idee di Conte e piano piano inserire i suoi concetti. Iniziammo a giocare con vari moduli, cosa mai accaduta prima".
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