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"Sa, per esempio, di essere l’ultimo degli “agnelliani” in società, sa che Calvo è un nemico interno e, sa che il popolo juventino gli è contro e che la società, prima o poi, cederà al volere della piazza (...). Ecco l’idea del grande gesto: un’uscita concordata a fine stagione a prescindere dal risultato conseguito. Il tecnico ha ragione a dire che l’obiettivo è finire nelle prime quattro, ma se, per caso, per puro caso, riuscisse a conquistare lo scudetto (difficile, quasi impossibile) o la più avvicinabile Coppa Italia, ecco che allora il congedo sarebbe più coerente con la sua storia vincente in bianconero".
(Fonte: calciomercato.com)
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