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Questa l'analisi del collega Giancarlo Padovan sulla sconfitta dell'Italia con la Svezia: "Le poche cose buone le ha fatte Darmian da sinistra (anche un cross che Belotti ha spedito, di testa, fuori di poco), con cambi di gioco verso il fronte opposto. Al contrario, nel secondo tempo, l’Italia ha giocato di più sulla destra, con Candreva che agiva più alto e provava l’uno contro uno. Pochi, però, i cross bassi o a mezza altezza. Troppo lenti - quindi leggibili - quelli a misura d’uomo. Per recriminare ci è rimasto il palo di Darmian. L’1-1 sarebbe stato un risultato utile e prezioso. Così, invece, lunedì ci toccherà attaccare a testa bassa senza perdere misure ed equilibrio. Con la testa fredda ragionerei sui 120 minuti e sull’importanza di fare un gol senza prenderne. E’ palusibile che l’obiettivo minimo contribuisca a sviluppare una partita meno tesa e che un arbitro diverso da Cakir (pilatesco) non permetta alla Svezia di giocare sporco. Tra poche ore sapremo. Ma l’inquietudine, per ora, supera l’amarezza.
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