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Massimo Paganin ha analizzato la dolorosa sconfitta dell'Inter contro il Bologna, dando merito alla squadra di Mihajlovic: "Il Bologna al lato pratico non ha rubato nulla. E' mancata la capacità di affondare il colpo e di chiudere definitivamente la partita. Un rigore come quello diventa fondamentale capire chi lo deve battere e riuscire a trasformarlo. Non tutta la responsabilità va data a quello. C'è stata una disunione totale nel secondo tempo che a mio modo è inspiegabile. Non è semplice capirla. L'espulsione di Bastoni non c'era, non capisco perché arbitro e Var non siano intervenuti: Juwara andava ammonito per simulazione. Lì comunque la squadra si era già disunita. La sconfitta era imprevedibile. Le occasioni ci sono state però non sono state sfruttate. La partita poteva essere portata a casa. Andava gestita in maniera diversa. Troppa frenesia nel voler portare il risultato a tutti i costi. Dopo il Brescia non mi sembrava ci fosse un disequilibrio nella squadra. Inspiegabile perché è successo dopo essere rimasti in 11 contro 10".
Lo step che manca alla squadra di Conte: "Il destino dei vincenti è un destino crudele. Non si può gioire ma bisogna pensare a migliorarsi sempre. Un passaggio che non è stato ancora fatto. Una squadra che vuole vincere qualcosa non può perdere il passo. Il percorso di crescita di ogni squadra è fatta di picchi. Bisogna fare in modo che si continui a salire. Un lavoro per il quale servono tempo e pazienza. E anche un lavoro quotidiano. Soprattutto nei momenti difficili come questi è necessario avere più carattere e più forza. Serve tanta lucidità e tanta forza mentale. Sportivamente parlando non c'è tempo per pensare alle sconfitte. Lukaku sta facendo bene dall'inizio dell'anno. Non mi ricordo partite giocate male. Su di lui puoi contare sempre. Il rigore? Mi sembra di aver visto che Romelu è andato a prendere la palla l'ha data a Lautaro Martinez e probabilmente gli avrà detto: "Tiralo tu che ne hai bisogno". Lui è molto disponibile, si sacrifica volentieri. Se parliamo di Inter parliamo di squadra che deve giocare per vincere. A 7-8 giornate dalla fine i punti rispetto alla prima in classifica sono tanti. Non si butta via tutto, non si deve mai buttare via tutto. Per costruire una grande mentalità ci vogliono tempo e pazienza".
(Inter TV)
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