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Intervenuto ai microfoni di TMW Radio, Antonio Paganin, ex calciatore, ha parlato così della prima parte di stagione dell'Inter: "Bisogna fare i complimenti a Dimarco, che si è conquistato la titolarità sul campo. Per Gosens non mi aspettavo tutte queste difficoltà. Credevo potesse adattarsi in meno tempo, anche se il confronto con un livello superiore è probabile lo abbia frenato. Lo ricordavo meno timido all’Atalanta. Detto ciò bisognerebbe chiedersi se possa valere la pena tenere fermo un capitale così come si sta facendo con il tedesco”.
Quanto si sta rivelando importante Dzeko?
“Penso sia la più grande scoperta dell’Inter di quest’anno; considerando che da tempo ha superato i trent’anni è riuscito a reggere benissimo fisicamente. Ha risolto tanti problemi, facendosi carico del momento negativo dell’Inter, influendo soprattutto nella doppia sfida con il Barcellona. Spero non arrivi un altro club per offrirgli un contratto importante prima che lo faccia l’Inter. Da tenere conto c’è anche il fatto che al ritorno dai mondiali molti passeranno da temperature altissime al freddo di Gennaio, cosa che non accadrà per il bosniaco”.
Che bilancio fai invece della stagione di Calhanoglu?
“Neanche Inzaghi probabilmente si aspettava un rendimento così alto da lui. Diventerà complicato modificare l’equilibrio che si è andato a creare con il turco al posto di Brozovic. Un’altra grande sorpresa è stata quella di Mkhitaryan, altro elemento di un centrocampo sempre più competitivo”.
Pensi che la titolarità di Onana abbia influito sul cambio di passo dell’Inter?
“L’importante è stato fare delle scelte precise. L’alternanza, soprattutto quando si parla dei portieri, non è quasi mai produttiva. L’allenatore di un grande club deve essere sempre pronto a prendere decisioni chiare, anche se impopolari”.
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