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Paganin: “Miglior centrale d’Italia? Skriniar, Tomori e Kjaer. L’Inter di Inzaghi…”

Matteo Pifferi

Massimo Paganin, doppio ex di Inter e Atalanta, ha parlato così a Tuttosport del match in programma oggi a San Siro

Massimo Paganin, doppio ex di Inter e Atalanta, ha parlato così a Tuttosport del match in programma oggi a San Siro:

«Arrivati a questo punto del campionato è troppo presto per parlare di match decisivo, ma la rivalità calcistica fra le due tifoserie e la crescita vertiginosa delle ambizioni della Dea, rendono questa gara una delle più avvincenti del campionato da qualche anno a questa parte. Chiunque voglia andare in Champions deve prima fare i conti con l’Atalanta».

Che tipo di gara si aspetta di vedere?

«Inter e Atalanta sono due squadre in salute: la prima è alla quarta vittoria in cinque partite, la seconda alla sua seconda consecutiva, e sta incominciando a ingranare. La Dea di solito parte sempre con qualche difficoltà, ma quest’anno a parere mio ne ha di meno: il gioco è consolidato, i calciatori sono ancora gli stessi dell’anno scorso, escluse le cessioni di Romero e Gollini, e soprattutto vedo ancora la fame di chi vuole fare cose importanti».

L’ha sorpresa l’Inter di Simone Inzaghi?

«Il mister è uno degli allenatori italiani che sta crescendo di più: ha fatto benissimo con la Lazio, e sapeva già cosa chiedere al gruppo nerazzurro, inoltre ha trovato una squadra con una consapevolezza importante. L’anno scorso l’Inter ha vinto lo Scudetto dopo nove anni di egemonia Juve, per raggiungere questo traguardo ha fatto qualcosa di importante dal punto di vista tecnico, tattico, ma soprattutto mentale. Quando hai quel tipo di mentalità sai di essere forte, e quindi devono esser gli altri a dimostrare di essere superiori».

Con 18 gol in 5 partite, sembra non aver sofferto la partenza di Lukaku e Hakimi..

«Bisogna essere onesti, sono tra i più forti al mondo nel loro ruolo, però chi è arrivato sta dando il proprio contributo. Dzeko e Correa, hanno completato al meglio il reparto offensivo e l’Inter aveva già due attaccanti importanti come Lautaro e Sanchez. La fortuna del club milanese è che può contare su attaccanti che sono tra loro complementari, praticamente potrebbero giocare tutti assieme. È chiaro che Dzeko ha caratteristiche diverse rispetto a quelle del centravanti belga, che era molto potente e riusciva ad attaccare la profondità, ma il mister sa come far rendere al meglio i calciatori, adattando il gioco alle loro qualità ».

L’Atalanta, invece è solo a quota 6 reti, poteva fare qualcosa di più sul mercato?

«Il problema di fondo sono i prezzi dei giocatori: migliorare l’attacco dell’Atalanta, trequartisti compresi, dunque Zapata, Muriel, Ilicic, Malinovsky, Pessina, Miranchuk, obiettivamente non è semplice. Se hai calciatori di caratura internazionale, che hanno dimostrato di poter giocare in Champions League, per aggiunge valore devi spendere almeno 60-70 milioni e la società probabilmente allo stato attuale, non era disposta a fare questo investimento».

Chi è il più forte centrale della Serie A?

«Skriniar sta facendo molto bene ma anche Tomori e Kjaer: in generale chi sta in alto in classifica è anche perché ha una difesa importante. Mi aspetto molto da Demiral: deve ancora inserirsi bene alla Dea e fare un ulteriore percorso di crescita. Credo molto anche in Matteo Lovato, classe 2000, ho avuto modo di conoscerlo in Under 21, e in chiave futura può dare tanto alla squadra di Gasperini».