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L’altro grande assente nell’episodio del contatto tra Iling-Junior e Ndoye.
"Ci sta che l’arbitro possa non aver visto bene: ma a quel punto il Var doveva richiamarlo. Sennò a che cosa serve la tecnologia?".
Il Var non la convince.
"Il Var spesso viene utilizzato come vogliono loro. Al Milan sabato col Torino hanno dato due rigorini che non avrebbero concesso a una squadra medio-piccola. La verità è che la tecnologia è affidata agli uomini, sono sempre loro che prendono la decisione finale. E la sudditanza psicologica nei confronti dei potenti continua ad esserci, esattamente come c’era prima del Var".
Eh quello Juve-Inter del ‘98 le brucia ancora.
"Mi brucia pensare che a venticinque anni di distanza ci siano ancora molti juventini che sostengono che quello di Iuliano su Ronaldo non fosse un fallo da rigore. Poi uno si chiede come si diventa anti-juventini".
Gli anni di Bologna hanno corroborato questa sua ‘fede’.
"Il tuffo di Zambrotta nella nostra area fu scandaloso. Ma ancora più scandaloso fu Nedved, che quando noi stavamo provando a convincere Zambrotta a dire all’arbitro che non aveva subito alcuna spinta allontanò il compagno, impedendogli di raccontare la verità".
Quando pensa alla Juve che cosa le da fastidio?
"Vedere che ancora sostengono di aver vinto trentotto scudetti, tanto da scriverlo nel loro stadio, quando in realtà gli scudetti sono trentasei perché due glieli ha tolti la giustizia sportiva. Solo in Italia succedono queste cose".
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