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Dalle pagine di Libero, Gianluca Pagliuca ha parlato del momento delicato che sta attraversando l'Inter, facendo un parallelo con la situazione che si creò nel '98 quando venne ingaggiato un allenatore straniero, Lucescu, dopo l'esonero di Gigi Simoni:
L'allenatore giusto per l'Inter: "Un allenatore italiano, perché conosce la realtà della serie A. Subentrare in corsa è sempre difficile, soprattutto adesso nell’Inter. Sceglierei uno tra Pioli e Guidolin: li conosco entrambi e li ho potuto osservare da vicino nei loro anni al Bologna, sono due grandi allenatori".
Prima de Boer e adesso Marcelino: "Marcelino sarebbe un altro grande azzardo, come lo è stato De Boer. La situazione non favorisce l’inserimento di tecnici stranieri. L’olandese è arrivato troppo tardi e non ha avuto tempo di lavorare, di imporre il proprio gioco. Non capisco perché gli allenatori italiani li vogliano tutti all’estero mentre noi troppe volte li snobbiamo. Se non puoi prendere Mourinho o Guardiola, meglio i tecnici nostrani".
Meglio Moratti o la nuova proprietà: "Sono società e momenti diversi. Non conosco le nuove dinamiche nell’Inter e non posso giudicare. Sono dispiaciuto come tifoso, perché l’Inter è nel mio cuore come Samp e Bologna, e soffro quando non vince.
De Boer come alibi per i giocatori: "In parte sì, anche se forse inconsciamente. Successe anche a noi nel ‘98, quando arrivò Lucescu al posto di Simoni, a cui eravamo molto legati. Non accettammo il cambio e nel frattempo venimmo a sapere del futuro arrivo di Lippi. Eravamo in un limbo e in campo si notava: non è che tirassimo indietro la gamba, ma sicuramente non davamo il 100%. Quella dell’ultimo mese mi è sembrata una situazione simile: i giocatori sanno quando un allenatore sta per essere esonerato e si sono visti dei segnali di insofferenza, come l’episodio di Eder che non dà la mano a De Boer".
L'assenza di un leader: "Solo Icardi e Handanovic hanno leadership. Mi aspettavo di più dagli altri, sia dai “vecchi” come Miranda, che dai nuovi come Banega".
L'Inter di Pagliuca: "Giocavo con Bergomi, Simeone, Ronaldo, Zamorano, Djorkaeff, gente che aveva un certo peso nello spogliatoio".
Handanovic: "Samir è uno dei migliori portieri al mondo. In più occasioni, come giovedì contro il Southampton, ha tenuto in partita la squadra da solo. La maggior parte delle volte para tutto, ma ogni tanto compie un paio di errori grossolani: forse i tifosi interisti non gli perdonano le giornate negative".
Donnarumma: "A soli 17 anni è ormai secondo solo a Buffon in Italia. Esordire è più facile perché qualche errore viene perdonato. Confermarsi, invece, è difficile e lui lo sta facendo alla grande".
(Libero)
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