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Pagliuca: “Inter, tieniti stretto Handa. E’ il top dopo Neuer, studia il ‘nemico’ e ha…”

Dalle pagine della Gazzetta dello Sport, l’ex numero uno dell’Inter, Gianluca Pagliuca, ha commentato lo straordinario momento di forma di Samir Handanovic, soffermandosi anche sull’ennesimo rigore parato contro il Verona: “Samir...

Riccardo Fusato

Dalle pagine della Gazzetta dello Sport, l’ex numero uno dell’Inter, Gianluca Pagliuca, ha commentato lo straordinario momento di forma di Samir Handanovic, soffermandosi anche sull’ennesimo rigore parato contro il Verona: “Samir Handanovic è un grande. Quando l’ho visto parare quel rigore, l’ennesimo, contro il Verona e a Luca Toni, ho avuto una immediata conferma a pensieri già esistenti: il portiere top, oggi, è Neuer; poi viene lui sulla scia di Buffon. Troppo bravo Samir. E troppo forte, per mille motivi. Uno di questi aspetti che lo rendono fortissimo è senza dubbio il vederlo così preparato: si vede che ha studiato gli avversari, si vede che non si butta mai a caso e che ha sempre una direzione giusta da prendere. Insomma: studia il... nemico, guarda i filmati, si aggiorna, non lascia mai nulla all’improvvisazione. Fateci caso: in tutti i rigori che ha subìto, praticamente mai è stato spiazzato. Si butta nella direzione giusta, che poi neutralizzi il rigore o no. Capisce dove andrà la palla, ed è una questione di preparazione, certo, e pure di intuito che evidentemente ti viene con l’esperienza, ma pure con doti innate. 

Le statistiche che riguardano Samir e il sottoscritto le conosco molto bene: è a quattro rigori parati dal mio record. Io ne neutralizzai 24, e se mi batterà potrò dire di esser stato scavalcato da un grande professionista. Anzi, sono strasicuro che mi batterà, perché qualche altro rigore gli arriverà e la sua esperienza, già alta, si arricchirà via via di materiale per neutralizzare i tiri dagli 11 metri. Non è facile parare un rigore, e questo si sa: però hai sempre meno da perdere tu - portiere - che l’altro, l’attaccante. Io i rigoristi li guardavo negli occhi fino a un secondo prima: dal loro sguardo intuivo se tiravano di qua o di là, potevano anche farmi la finta, ma io avevo anche la controfinta, sempre con gli occhi. Samir avrà i propri metodi e segreti, ma resta il fatto che la sua media è veramente strepitosa. Nonostante sia altissimo, ha capacità eccezionali: uscite basse, palloni bassi, uscite alte, dentro lo specchio. Lui c’è.

E poi ha una grande dote: la continuità di rendimento, che è ciò che rende grande un calciatore, e un portiere di più. E poi ha rapidità, fisico, intuizione, personalità e si vede che è un professionista deciso e decisivo. In questo momento nel mondo c’è prima il portiere tedesco e poi Buffon e lui. Per questo, se fossi un dirigente dell’Inter, non me lo lascerei mai scappare: farei di tutto per poterlo tenere anche nei prossimi anni, per molti anni, perché la grande squadra parte anche e soprattutto da un portiere capace di dare affidamento e di offrire personalità, alla squadra e in prima battuta ai compagni di reparto.