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Pagliuca: “L’Inter soffre le squadre chiuse. Miha lo sa e potrebbe…”

Si avvicina la partita di domenica a San Siro, che vedrà la Sampdoria impegnata contro l’Inter, un’altra delle squadre del passato di mister Mihajlovic. Per parlare della sfida, a Sampdorianews.net è intervenuto il portiere dello...

Francesco Parrone

Si avvicina la partita di domenica a San Siro, che vedrà la Sampdoria impegnata contro l'Inter, un'altra delle squadre del passato di mister Mihajlovic. Per parlare della sfida, a Sampdorianews.net è intervenuto il portiere dello scudetto blucerchiato Gianluca Pagliuca, che tra Genova e Milano ha trascorso buona parte della sua lunga e brillante carriera.

Un giovane Sinisa Mihajlovic si presentò per la prima volta alla Sampdoria durante la partita contro la Stella Rossa del 1992 in Coppa dei Campioni, segnando proprio contro di te il gol del momentaneo vantaggio. Quali sono i tuoi ricordi di Mihajlovic da giocatore, e come vedi la sua nuova avventura sulla panchina blucerchiata? “L’avventura direi che è partita abbastanza bene, senza il gol preso al 94’ poteva essere un inizio ancora più importante. Come giocatore ricordo che era temibile su ogni calcio piazzato. L’ho avuto come avversario per 10-15 anni, e ogni volta che ci giocavo contro speravo magari che fosse infortunato o che fosse in squalifica, perché era molto pericoloso su ogni punizione o calcio d’angolo. Metteva sempre palle molto pericolose per noi portieri, e sinceramente quando giocavamo contro speravo sempre che avesse qualche acciacco fisico o qualche squalifica...”

Pensi che la sua esperienza da difensore possa aiutare il reparto arretrato della Sampdoria, apparso finora un po’ troppo fragile? “I giocatori sono quelli che sono, infatti ho visto che il gol del pareggio della Lazio è venuto fuori da un errore difensivo. L’allenatore è importante, ma è importante anche avere dei giocatori che possono adattarsi a qualsiasi evenienza: secondo me la Samp dietro ha dei problemi, non so se Sinisa riuscirà a risolverli, glielo auguro di cuore. Il gol di domenica della Lazio è avvenuto su un errore, mi pare una spizzata, poi Mustafi si è girato al contrario e ha voluto colpire di tacco. Sono quelle palle su cui un difensore, in un momento cruciale della partita, deve essere sempre concentrato.”

Uno sguardo alla porta blucerchiata: Da Costa è stato messo alla prova in questo inizio di stagione, ma non sembra convincere fino in fondo. Un tuo parere sul campionato finora disputato dal brasiliano, e sull’opportunità di intervenire sul mercato a gennaio per rinforzare il ruolo:“Quello lo valuteranno gli addetti ai lavori, però Da Costa, secondo me, non ha fatto male, ci sono portieri che hanno fatto ben peggio di Da Costa. Non ha fatto cose trascendentali ma, a parte forse nel derby, non mi ricordo errori pesanti. Se la Samp ha 10 punti in classifica non è per causa di Da Costa. L’anno scorso ha giocato Romero, penso che Da Costa sia più affidabile.”

Passando all’Inter, quest’anno ha faticato, in alcuni casi, con le squadre di medio-bassa classifica, come il Bologna nell’ultimo turno. Pensi che sia un problema di approccio alla gara?“No, è un problema dato dal fatto che quando l’Inter gioca contro delle squadre che si chiudono e ripartono, secondo me ha qualche difficoltà. Quindi se la Sampdoria va a Milano e gioca la partita abbastanza “chiusa”, può mettere in difficoltà l’Inter, perché l’Inter non ha dei giocatori molto pericolosi davanti, a parte Palacio. L’Inter gioca, non dico di contropiede, ma di rimessa, attende il momento giusto per ripartire e fare male. Se gioca contro una squadra ben abbottonata, che non le da spazio, ha dei problemi. Probabilmente Mihajlovic lo sa meglio di me, e andrà a Milano bello abbottonato.”

Tornando in casa blucerchiata, dal tuo punto di vista, avendo seguito Gabbiadini l’anno scorso a Bologna, come giudichi il suo rendimento un po’ altalenante di quest’anno? Con Mihajlovic lo abbiamo visto in miglioramento, ma ha in qualche misura deluso nella fase iniziale del campionato: “Ha fatto qualche gol, ma è molto giovane, e la Samp ha scommesso forse anche troppo su questo ragazzo che è forte, ma è al suo primo anno da titolare in Serie A. Ha un po’ patito, però comunque qualche gol l’ha fatto. L’anno scorso a Bologna giocava esterno, perché il titolare era Gilardino, sacrificandosi molto, quest’anno è il primo anno di Serie A in cui gioca nel suo ruolo naturale, e può essere che abbia qualche problema, però è molto giovane, e di qualità ne ha tantissima. Bisogna avere pazienza con un giocatore così giovane, e anche bravo: bisogna dargli il giusto tempo per migliorarsi e venir fuori anche come personalità.”

Un’ultima parola sulla sfida di domenica: chi pensi che possa essere il giocatore decisivo, da una parte e dall’altra?“Penso Palacio per l’Inter, perché è un giocatore che davanti, se sta bene, può mettere in difficoltà. È un giocatore che ha il gol nel sangue, e poi da ex genoano ci terrà in particolar modo a fare gol ai blucerchiati. Nella Samp magari un Da Costa in formissima può fare una buona partita”.