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L'ex portiere dell'Inter, Gianluca Pagliuca, ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera. Ecco cosa ha detto:
- In questo campionato i nerazzurri sono in testa...
Con grande piacere e grande merito. L'Inter quest'anno è una squadra tosta, non fa grandissimo calcio probabilmente ma è una squadra pratica...
- Domenica c'è Inter-Lazio che ricorda il 5 maggio, ma anche la finale di Coppa Uefa vinta quando c'eri tu a Milano...
Abbiamo stradominato. Avevamo un fenomeno, Ronaldo, era fortissimo, più di quello che ha giocato nel Real Madrid. In quell'anno poteva fare qualsiasi cosa, quando giocavamo gli avversari veniva marcato ad uomo e cercavano di fargli male: era l'unico modo per fermarlo.
- Mi ricordo un colpo di reni importantissimo su un retropassaggio di Sousa...
Era una delle mie qualità, nonostante fossi alto ero molto reattivo, mi piacevano le parate spettacolari.
- E poi c'era Taribo West...
Era il mio compagno di camera, mi ha fatto fare parecchie notti in bianco. Io dalla disperazione andavo da Simoni, che era il nostro allenatore, ed ero disperato e mi diceva di portare pazienza. Alle tre di notte chiamava sua moglie, si alzava andava in bagno, sbatteva tutto, accendeva le luci.
- Quella partita con la Juve nel '98...
Uno dei più grossi furti della storia del campionato a girone unico. Mi dispiace perché hanno tolto degli scudetti alla Juve in cuinon c'erano cose escaltanti e non gli hanno tolto quello di quell'anno in cui c'erano cose eclatanti. E quella partita lì mi è costata l'Inter l'anno dopo. Perché dopo quella partita litigai molto con Marcello Lippi e lui l'anno dopo venne all'Inter chiese la mia testa, quella di Simeone e quella di Bergomi e la ottenne.
- Fu un trauma?
Fu brutto perché ero ancora degno della maglia dell'Inter e l'ho vista come una punizione nei mie confronti, io che avevo mille motivi per dirgli di tutto.
- Vieri dice di aver avuto anche 2-3 donne a notte... Dice la verità o fa il ganassa?
Conoscendo il tipo credo dica la verità. Buon per lui, ecco. La mia battuta di venti anni fa sulle cento donne, era più una battuta, ci si divertiva. Non era un obbligo, ecco.
- Sacchi si fece influenzare da questo...
Io ho giocato quasi fino A 41 anni ed ero un professionista. Adesso sono tutti più perfettini, una volta erano più scazzati, diversi, ora sono tutti un po' gli stessi.
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