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Neanche questa volta l'Inter riesce a tener testa alla Juventus: gli uomini di Roberto Mancini lasciano la gara nelle mani dei bianconeri, che già nei primi dieci minuti hanno avuto la possibilità di chiudere la partita. Questo è quanto spiega l'edizione odierna del Corriere dello Sport, che spiega come l'unico in grado di recitare la propria parte sia stato Rodrigo Palacio:
" Tranne rari momenti, anche stavolta, come in Coppa Italia, la Juve ha messo sotto l’Inter che in 180’ ha preso 5 gol dai campioni d’Italia, superiori per tecnica, corsa, compattezza, logica, tutte qualità portate all’ennesima potenza nei primi 10 minuti, quando la Juve si è avventata sulla partita e ha avuto per quattro volte la possibilità di segnare. La prima con Hernanes (traversa con un sinistro fulminante e fantastica deviazione di Handanovic), la seconda (doppia) con Mandzukic e Dybala, l’ultima ancora con Mandzukic che aveva trovato in Murillo il miglior uomo-assist".
UNA PRESENZA COSTANTE - "L’Inter era disorientata, boccheggiava senza sapere come difendersi, non ce la faceva a resistere alla pressione juventina nonostante giocasse con sei centrocampisti. Il sesto, quello aggiunto, era Palacio, capace di occupare più zone del campo con la corsa, ma anche con le idee e una presenza costante nei punti-chiave. Aveva iniziato controllando Hernanes e il ritardo con cui ha cercato di chiudere il sinistro del regista bianconero in occasione della traversa è stato il suo unico errore".
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