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Palladino: “Grande vittoria, siamo entrati nella storia. Discorso di Galliani…”

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Ecco le parole a Sky Sport dell’allenatore del Monza Raffaele Palladino: "Con questa vittoria siamo entrati nella storia"

L’Inter perde in casa contro il Monza, decide un gol dell’ex Luca Caldirola per lo 0-1 finale. Dopo il pari di Salerno, che era arrivato dopo tre sconfitte consecutive in Serie A, i nerazzurri cadono a San Siro contro la squadra di Raffaele Palladino. Sono 4 ko nelle ultime 5 di campionato per la squadra di Simone Inzaghi. Ecco le parole a Sky Sport proprio dell’allenatore del Monza:

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Ho ascoltato le parole di Zenga, lo saluto con affetto, ci siamo incontrati spesso, è eccezionale nei miei confronti. Ringrazio per i complimenti. È stata una partita incredibile, un’emozione indescrivibile, giocare contro questa Inter che ci teneva a fare bene dopo la Champions… Abbiamo fatto una grande gara, molto attenta, siamo stati bravi a sfruttare le ripartenze avute. Siamo entrati nella storia, vincere a San Siro è bellissimo, non ho parole per ringraziare ragazzi, società, il mio staff.

Galliani oggi ci teneva in modo particolare. Mi aveva esternato che gli sarebbe piaciuto fare qualche punto qui. Oggi ho voluto che facesse lui il discorso alla squadra, parole molto emozionanti e forti, ci ha caricati molto, la squadra ha recepito bene e lo ringraziamo. Dedichiamo la vittoria a Galliani e al presidente Berlusconi.

Sensi? Ha sentito un leggero fastidio muscolare, abbiamo preferito farlo uscire, speriamo non sia grave.

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Pessina? L’ho conosciuto da calciatore allo Spezia, eravamo in camera insieme. A 20 anni era già maturo, è straordinario, spesso faccio la fase tattica sulla sua posizione. Matteo è eccezionale, un competitivo, il capitano e sa giocare a calcio. Sa fare le due fasi, è sottovalutato per la sua intelligenza calcistica, è universale, lo metti ovunque, non so più che complimenti fargli.

Siamo in questa situazione di classifica, senza obiettivi davanti, penso la salvezza sia raggiunta, ce lo auguriamo. Dobbiamo essere bravi, i ragazzi lo sono, a fare più punti possibili. Non ho dato un obiettivo, ma ho detto che dobbiamo fare il massimo. Un conto è arrivare decimi, un conto quindicesimi. Anche singolarmente, più in su arriviamo, più i ragazzi si valorizzano. Bisogna alzare sempre l’asticella e godiamoci il momento bellissimo.

Non so nemmeno oggi se sono bravo ad allenare, cerco di dare il massimo, ho iniziato a studiare i miei allenatori quando ero calciatore. Nel 2014/15 mi è scattata questa cosa con Juric, mi coinvolgeva, mi chiedeva pareri, mi ha aperto un mondo. Ho avuto Gasperini, mi sono appassionato, studiavo anche all’estero e giocavo. Dovevo smettere anche prima e iniziare da allenatore. Credo sia il lavoro più bello del mondo”.

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